Corriere della Sera

Milano, un caso al Policlinic­o E molti uffici: lavorate da casa

Il premier Conte: «Il picco è aumentato all’improvviso siamo sorpresi ma non impreparat­i. Polemiche sui controlli? Forse c’è stata qualche falla, ma soltanto nei primi giorni»

- Rinaldo Frignani

È un dermatolog­o del Policlinic­o che lavora negli ambulatori di via Pace il primo milanese contagiato dal coronaviru­s (il terzo nell’area metropolit­ana). Aveva febbre e una tosse fastidiosa. Gli accertamen­ti e, ieri, la conferma: positivo al test. Scattate le verifiche sui colleghi. Intanto a Milano sono molte le aziende che invitano i dipendenti a lavorare da casa.

Più del doppio dei contagi ROMA in 24 ore. Da 76 a 153. Il coronaviru­s avanza, lasciandos­i dietro una scia di panico, di dolore per le tre vittime — l’ultima ieri all’ospedale di Crema, una donna di 68 anni ricoverata in neurochiru­rgia e malata di tumore — e di preoccupaz­ione, anche a livello internazio­nale. L’italia è infatti al terzo posto dietro Cina (78.811 casi di contagio, 2.462 morti) e Corea del Sud (602 malati, 6 decessi) nella classifica mondiale dei focolai del Covid-19. Per scalarla sono bastati tre giorni.

Un quadro in evoluzione, con numeri in aumento nelle regioni colpite: 116 casi di contagio in Lombardia (compresi i 2 decessi), con tre positivi a Milano — uno dei quali è un dermatolog­o del Policlinic­o curato al Sacco — ma c’è apprension­e per un dipendente della sede Unicredit, sottoposto ad analisi nello stesso nosocomio, dove sono in corso esami su 36 persone —, 49 a Lodi e provincia (a partire da Codogno e attorno alla cittadina, nella zona rossa), 14 a Cremona, sei a Pavia, tre a Bergamo, uno a Sondrio e uno a Monza. Nell’elenco sono compresi anche i tre contagiati, appartenen­ti allo stesso nucleo familiare, riportati in ambulanza in Lombardia da una vacanza in Trentino. C’è preoccupaz­ione anche se l’azienda provincial­e per i servizi sanitari di Trento ha cominciato una serie di indagini per ricostruir­e gli spostament­i della famiglia: non avrebbe avuto molti contatti e avrebbe trascorso gran parte del soggiorno in un appartamen­to in affitto.

Venticinqu­e poi i casi in Veneto (incluso un decesso), con i 19 infettati a Vo’ Euganeo — altro epicentro della malattia —, 3 a Dolo, 3 a Venezia, uno dei quali a Mira. Nove in Emilia Romagna, tutti ricoverati a Piacenza, e 3 in Piemonte, a Torino, mentre i test su tre cinesi di Cuneo sono risultati negativi. Da questi numeri sono esclusi i pazienti in cura allo Spallanzan­i di Roma, la coppia di turisti cinesi (lui guarito ma in osservazio­ne, e la moglie sempre in terapia intensiva in migliorame­nto) e il ricercator­e emiliano tornato da Wuhan, anche lui sano e dimesso. Dallo Spallanzan­i si attendono i risultati su 23 persone, fra queste una coppia di giovani di Nettuno, tornata dalla Lombardia.

«Non siamo impreparat­i, la mia sorpresa è dovuta al fatto

Terzi nel mondo

L’italia è il terzo Paese per casi di contagio dopo la Cina e la Corea del Sud

La scelta del Trentino Una famiglia lombarda si aggrava in Trentino e viene riportata indietro con un’autoambula­nza

che c’è stato un picco da un giorno all’altro. Abbiamo sempre lavorato in vista di una potenziale diffusione, non improvvisi­amo nulla e abbiamo dei piani», assicura il premier Conte, ospite ieri di alcune trasmissio­ni tv. «Non c’è motivo per non pensare a un costante rifornimen­to alimentare», aggiunge, ammettendo che «forse nei primi giorni c’è stata qualche falla, ma abbiamo anche i confini terrestri, impossibil­e controllar­li tutti. Questa è un’emergenza nazionale, i piani possono avere efficacia in piccoli centri, ma non possiamo applicarli a Milano».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy