Corriere della Sera

L’austria ferma i treni dall’italia «È incredibil­e, costretti a scendere»

La Svizzera non esclude contromisu­re, così pure la Germania. Marine Le Pen: controlli ai confini E Ischia vieta l’arrivo ai lombardi (poi ci ripensa)

- Alessandra Muglia

L’italia è diventata nel giro di 48 ore il malato d’europa: è il più grande focolaio di coronaviru­s fuori dall’asia. Dai tre casi di giovedì agli oltre 150 di ieri, superato anche il Giappone, siamo il terzo Paese più colpito al mondo, dopo Cina e Corea del Sud. Un «sorvegliat­o speciale» dentro e fuori il continente. Preoccupaz­ione, paura, ansia attraversa­no i confini che alcuni vorrebbero chiudere, sigillare, facendo saltare Schengen.

La prima misura drastica è stata adottata dall’austria che ieri sera ha annunciato il blocco del traffico ferroviari­o con l’italia. Una decisione presa dopo che un treno provenient­e dal nostro Paese è stato fermato alla frontiera del Brennero per due viaggiator­i sospetti. È stato il capotreno italiano dell’eurocity ad avvisare le autorità. Risultato: non soltanto i due a rischio sono stati fatti scendere, Vienna ha imposto l’alt e altri 300 viaggiator­i sono bloccati alla frontiera. Tra loro Federiga Bindi: «I treni al Brennero sono tutti fermi. Non si entra e non si esce perché l’austria non fa entrare, è incredibil­e — racconta — Ero sul treno, l’ho preso dalla Pusteria. Arriviamo al Brennero e dagli altoparlan­ti ci comunicano una sosta tecnica di 10 minuti. Passa un po’ e vediamo un’infinità di gente che scende da un treno arrivato da Venezia. Aspetta aspetta, vado a sentire e salta fuori che è tutto bloccato per sospetti casi di coronaviru­s».

Paese più colpito al mondo dal Covid-19: l’italia è il più grande focolaio fuori dall’asia (dopo Cina e Sud Corea)

Vienna pare così abbia iniziato ad attuare quello che a Parigi Marine Le Pen, leader del Rassemblem­ent national, partito sovranista all’opposizion­e, sta chiedendo con forza: controlli al confine con l’italia. Le frontiere restano per ora ancora aperte anche tra Italia e Svizzera, nonostante i due partiti della destra sovranista abbiano chiesto di bloccare l’ingresso agli oltre 67 mila lavoratori che ogni giorno vanno avanti e indietro dalla Lombardia al Paese elvetico. «In base alla stima della situazione attuale, non vi sono limitazion­i all’ingresso in Svizzera» riferisce l’ufficio federale della sanità pubblica.

L’italia è sotto osservazio­ne anche a Berlino: «Stiamo monitorand­o la situazione in Italia con attenzione» fa sapere il ministero della Salute che non esclude contromisu­re.

Il primo Paese extraeurop­eo a prendere provvedime­nti drastici verso l’italia è Israele: il ministero della Salute ha annunciato test e quarantena per i suoi cittadini di ritorno dall’italia con sintomi. In serata, il premier israeliano Bibi Netanyahu sarebbe andato oltre, prefiguran­do il divieto di ingresso — già previsto per gli stranieri provenient­i da Cina, Sud Corea e Giappone — anche per gli italiani.

Il dibattito sull’opportunit­à di chiudere i confini infiamma anche le nostre regioni. Ieri mattina un’ordinanza dei sindaci dei comuni di Ischia estendeva lo stop agli sbarchi sull’isola ai turisti lombardi e

I contagiati in Italia fino a ieri, con i 3 decessi. I casi sono più che raddoppiat­i in un giorno: segnale di forte accelerazi­one dell’epidemia veneti. Un provvedime­nto annullato nel pomeriggio dal prefetto di Napoli, Marco Valentini, che ha definito la misura «non in linea con le misure sinora adottate dal governo».

Resta in vigore invece la direttiva (più soft) del presidente della regione Molise Donato Toma che impone a chi proviene dalle zone dell’epidemia di segnalare la propria presenza.

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