Il «Milanese Imbruttito» e la funzione sociale della comicità
La comicità può avere una funzione sociale. La satira deve anche costruire. Parola di Germano Lanzoni, voce e volto de «Il Milanese Imbruttito» che sarà presente alla Civil Week con un evento negli spazi «Base» a Milano (6 marzo, alle 21) con gli attori del Terzo Segreto di Satira e gli autori di Educazione Cinica a per prendere di mira il «non senso civico». Lanzoni, in una lunga intervista di Pierluigi Vercesi, racconta la sua parabola di attore, comico e cantautore e spiega che il segreto del vero comico «non è ridere di te ma con te». La battuta giusta infatti è «quella che diverte anche la vittima. E irradia benessere in tutti». Se il comico include
Non erano ometti. E neppure bambine. Ai mattoncini o pupazzetti con le braccia e le gambe snodabili e intercambiabili che aveva creato con il marchio Lego per i bambini (ma anche per molti adulti dotati di fantasia) in tutto il mondo, Jens Nygaard Knudsen non aveva mai dato un’età, un sesso, un volto preciso, soprattutto una razza, il colore di una pelle.
Quei pupazzetti o figurine avevano un’espressione neutra, perché tutti potessero giocare con loro in libertà, perché ogni bambino potesse scegliere la loro espressione, in un certo senso la loro «anima». E comporre con loro, con le loro minuscole braccia e gambe, un proprio mondo. Ogni figura, un’avventura, un sogno, un apprendistato giocoso alla vita: così almeno le considerava lui, e il mercato non lo ha mai smentito.
Knudsen è morto mercoledì a 78 anni in una casa di riposo sulla costa occidentale della sua Danimarca, dopo una vita «traboccante di idee», come ha detto qualcuno dei suoi antichi colleghi. E dopo avere, come ha detto la sua vedova all’agenzia France Presse, «messo la vita nelle case».
Aveva lavorato come disegnatore per la Lego dal 1968 al 2000, e aveva esercitato la sua fantasia su quei progetti di figurine per quasi 10 anni, prima di lanciarle ufficialmente nel 1978. Avevano quasi subito conquistato il mercato mondiale, superando i rivali americani come quelli della Hasbro, anche durante la crisi più profonda dell’industria dei giocattoli: la Lego, che produce in Danimarca, nella Repubblica Ceca e in Ungheria, solo nel 2019 e solo in Cina ha aperto 80 nuovi negozi.
I mattoncini, o figurine, disegnati da Knudsen hanno popolato nel tempo e nei Paesi dalle culture o sistemi sociali più diversi intere città in miniatura, film e video-giochi, scenari teatrali e panorami della natura. Tutto affidato all’immaginazione la vittima. Sarà lei la prima a ridere. E qui si distingue il bravo attore, che deve essere capace di far ridere tutti ben sapendo che, nel pubblico, non tutti hanno lo stesso humor. A chi porta avanti questa filosofia è dedicata la copertina del numero di Buone Notizie, l’inserto in edicola gratis martedì come ogni settimana insieme al Corriere della Sera.
La storia della settimana, poi, racconta il fenomeno Luigi Christopher Veggetti Kanku, arrivato in Italia dal Congo a sei anni, adottato da una coppia brianzola, e oggi artista famoso nel mondo. «L’arte integra» dice il primo pittore afro-italiano che a quarant’anni si è guadagnato la scena artistica internazionale.
E ancora, nell’anno delle foreste, l’inchiesta analizza con la lente di ingrandimento il patrimonio verde italiano. Mentre Amazzonia e Australia bruciano, in Europa e nel nostro Paese in particolare la superficie boschiva aumenta di 800 metri quadri al minuto. È un patrimonio prezioso, anche per la capacità di assorbire
La scheda
● «Buone Notizie» è l’allegato del «Corriere della Sera» dedicato al mondo del volontariato e del Terzo settore
● In edicola ogni martedì con il quotidiano. Questa settimana il tema dominante è il valore sociale della comicità e stoccare miliardi di Co2 ogni anno, e che perdipiù custodisce luoghi di rara bellezza, come le dieci faggete che l’unesco ha riconosciuto patrimonio dell’umanità, dove vivono piante vecchie di cinquecento anni.
Infine, il Male nostrum mette il dito sulla burocrazia che rema contro la cultura del dono. Infatti, per molte aziende è più conveniente distruggere l’invenduto che donarlo. Perché donare — dai libri ai capi di abbigliamento — impone il pagamento dell’iva sul costo del bene. Tassa che non c’è se invece l’invenduto finisce al macero.
Germano Lanzoni «La battuta giusta diverte anche la vittima e irradia benessere in tutti»