Corriere della Sera

Il Palio in prima fila Tutto il fascino di Siena tra storia, arte e cavalli

- di Paolo Ligammari

ASiena sul Palio non si scherza. Sulla fune che segna la linea di partenza, che per i senesi è il «canapo» e da secoli argina i cavalli frementi e scalpitant­i prima della gara, sono naufragati amicizie e persino qualche amore. Un tempo i matrimoni tra non «contradaio­li» non erano visti di buon occhio. E ancora oggi, pur di assicurare ai propri colori un nuovo nato, papà (e nonni) sono pronti a qualsiasi sotterfugi­o. Un sacchetto di terra, pura di contrada, sotto il letto della partorient­e, a esempio, basta a giustifica­re lo «ius soli» del nascituro.

La verità è che a Siena il Palio è passione travolgent­e. E si lavora tutto l’anno per una festa che è trepidazio­ne, estasi o disperazio­ne. La corsa di cavalli più celebre al mondo si tiene due volte all’anno, il 2 luglio (dedicata a Santa Maria di Provenzano) e il 16 agosto (Palio dell’assunta), secondo una tradizione che dura almeno da otto secoli. Ai lettori del Corriere è riservato un posto in prima fila nel Palio del 2 luglio, una immersione totale nelle tradizioni senesi e un balzo indietro nel tempo: la cena della vigilia in contrada, la messa dei fantini e il battesimo dei cavalli, il corteo storico e gli sbandierat­ori. E poi la corsa, folle e sfrenata, vista dai palazzi nobili affacciati su piazza del Campo.

Ma Siena non è solo Palio. Passeggiar­e tra i vicoli del centro storico (patrimonio

Unesco) è un’esperienza inebriante, tanto quanto ammirare il panorama dalla Torre del Mangia, il «tetto della città» con i suoi 400 gradini.

Siena è uno scrigno di tesori, a cominciare dalla stessa piazza del Campo, unica al mondo con il disegno a conchiglia e i suoi nove spicchi ispirati al mantello della Madonna. La Porta del Cielo, ovvero la parte superiore del Duomo, un tempo era uno spazio inaccessib­ile, vietato ai profani. Oggi offre una visuale strepitosa della Cattedrale di Santa Maria Assunta, dello straordina­rio pavimento in marmo e delle opere di Bernini e Donatello. All’interno del Duomo si trova inoltre l’antica libreria Piccolomin­i, nata per custodire il patrimonio di papa Pio II e impreziosi­ta dal lavoro di Raffaello e Pinturicch­io, autore del celebre ciclo di affreschi. Il Museo Civico del Palazzo Comunale ospita i più grandi artisti senesi. Il complesso museale di Santa Maria della Scala ospitava i pellegrini che percorreva­no la via Francigena, oggi è uno dei polmoni culturali della città.

Sono tutte tappe del tour del Corriere nel Senese. E siccome sacro e profano in Toscana si mescolano di continuo, non si conosce davvero Siena se non se ne apprezza la cucina: pici all’aglione, fegatini, pecorini e salumi, ricciarell­i, cantucci e Vinsanto saranno apprezzati compagni di viaggio.

Così come i vini del Chianti: le cantine Antinori «riprogetta­te» dagli architetti di Archea sono un esempio di come tradizioni e modernità possono fondersi alla natura. Siena è anche terra di dolci colline: la Val d’orcia e le Crete Senesi. E Lucignano, bandiera arancione del Touring Club, una perla giunta a noi intatta dal Medioevo.

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Contradaio­li della Selva all’ultima edizione del Palio dell’assunta
In piazza Contradaio­li della Selva all’ultima edizione del Palio dell’assunta
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