Il Palio in prima fila Tutto il fascino di Siena tra storia, arte e cavalli
ASiena sul Palio non si scherza. Sulla fune che segna la linea di partenza, che per i senesi è il «canapo» e da secoli argina i cavalli frementi e scalpitanti prima della gara, sono naufragati amicizie e persino qualche amore. Un tempo i matrimoni tra non «contradaioli» non erano visti di buon occhio. E ancora oggi, pur di assicurare ai propri colori un nuovo nato, papà (e nonni) sono pronti a qualsiasi sotterfugio. Un sacchetto di terra, pura di contrada, sotto il letto della partoriente, a esempio, basta a giustificare lo «ius soli» del nascituro.
La verità è che a Siena il Palio è passione travolgente. E si lavora tutto l’anno per una festa che è trepidazione, estasi o disperazione. La corsa di cavalli più celebre al mondo si tiene due volte all’anno, il 2 luglio (dedicata a Santa Maria di Provenzano) e il 16 agosto (Palio dell’assunta), secondo una tradizione che dura almeno da otto secoli. Ai lettori del Corriere è riservato un posto in prima fila nel Palio del 2 luglio, una immersione totale nelle tradizioni senesi e un balzo indietro nel tempo: la cena della vigilia in contrada, la messa dei fantini e il battesimo dei cavalli, il corteo storico e gli sbandieratori. E poi la corsa, folle e sfrenata, vista dai palazzi nobili affacciati su piazza del Campo.
Ma Siena non è solo Palio. Passeggiare tra i vicoli del centro storico (patrimonio
Unesco) è un’esperienza inebriante, tanto quanto ammirare il panorama dalla Torre del Mangia, il «tetto della città» con i suoi 400 gradini.
Siena è uno scrigno di tesori, a cominciare dalla stessa piazza del Campo, unica al mondo con il disegno a conchiglia e i suoi nove spicchi ispirati al mantello della Madonna. La Porta del Cielo, ovvero la parte superiore del Duomo, un tempo era uno spazio inaccessibile, vietato ai profani. Oggi offre una visuale strepitosa della Cattedrale di Santa Maria Assunta, dello straordinario pavimento in marmo e delle opere di Bernini e Donatello. All’interno del Duomo si trova inoltre l’antica libreria Piccolomini, nata per custodire il patrimonio di papa Pio II e impreziosita dal lavoro di Raffaello e Pinturicchio, autore del celebre ciclo di affreschi. Il Museo Civico del Palazzo Comunale ospita i più grandi artisti senesi. Il complesso museale di Santa Maria della Scala ospitava i pellegrini che percorrevano la via Francigena, oggi è uno dei polmoni culturali della città.
Sono tutte tappe del tour del Corriere nel Senese. E siccome sacro e profano in Toscana si mescolano di continuo, non si conosce davvero Siena se non se ne apprezza la cucina: pici all’aglione, fegatini, pecorini e salumi, ricciarelli, cantucci e Vinsanto saranno apprezzati compagni di viaggio.
Così come i vini del Chianti: le cantine Antinori «riprogettate» dagli architetti di Archea sono un esempio di come tradizioni e modernità possono fondersi alla natura. Siena è anche terra di dolci colline: la Val d’orcia e le Crete Senesi. E Lucignano, bandiera arancione del Touring Club, una perla giunta a noi intatta dal Medioevo.