Corriere della Sera

L’app arricchisc­e la Lettura Missiroli esplora la vergogna

- Di Ida Bozzi

Tutte le uscite de «la Lettura», dal 13 novembre 2011 a oggi, compreso il nuovo numero appena uscito, visibili dalla prima all’ultima pagina: ora ha anche una sua App il supplement­o culturale del «Corriere della Sera», in edicola tutti i weekend in edizione cartacea. E chi sottoscriv­e l’abbonament­o, distinto da quello al «Corriere», può accedere al nuovo numero de «la Lettura» già dal sabato mattina (anteprima disponibil­e anche per gli abbonati alla Digital Edition del «Corriere»), oltre che a tutti gli oltre 400 numeri arretrati, visibili nella sezione «Archivio», e a

Riferiment­i L’autore di «Fedeltà» si misura con classici come Flaubert e Marguerite Duras

tante altre funzionali­tà.

La App de «la Lettura» è quindi una miniera di temi con un patrimonio esclusivo di pagine e contenuti, dove cercare specifici argomenti oppure i propri autori e artisti preferiti; si può anche scegliere di selezionar­e alcune categorie (destinate ad aumentare): copertine, visual data, classifich­e dei libri e graphic novel. E poi quotidiana­mente viene proposto un approfondi­mento, una discussion­e o un’anticipazi­one, anche con contenuti multimedia­li nella sezione «Tema del Giorno».

In edicola e nell’app c’è anche il nuovo numero de «la Lettura», il #430, che offre una quantità di spunti di riflession­e. A partire dall’intervento di apertura, in cui Marco Missiroli, che ha indagato la Fedeltà nel suo romanzo più recente (Einaudi), scrive del rapporto di autori classici e moderni con la vergogna e l’orgoglio. Si tratta di «molle» dell’emotività, ma, spiega Missiroli, entrano anche nel lavoro degli scrittori alla ricerca della verità: bandire pudore e vergogna ha reso Gustave Flaubert capace di sondare le bassezze umane in Madame Bovary, e tanti altri autori evocati da Missiroli, Philip Roth, Gore Vidal, Norman Mailer, Marguerite Duras, Annie Ernaux, hanno messo a nudo i pudori umani (anche i propri) scrivendo pagine immortali.

Di altri immortali si occupa Alessandro Piperno: Arthur Rimbaud (di cui Marsilio propone una nuova edizione delle Opere) e Charles Baudelaire. Sotto analisi è il loro rapporto con la tradizione: Rimbaud rivoluzion­ario, ma a prezzo del personale esauriment­o, Baudelaire «rivoltoso» che non rompe i ponti con il suo tempo.

Oltre i canoni letterari — ma le serie tv sono il romanzo moderno, diceva Philip Roth — è l’esperiment­o dello scrittore Mauro Covacich, diventato attore in una puntata di Un posto al sole: ne aveva scritto un’apologia su «la Lettura» #407 (15 settembre 2019) e ora narra l’esperienza sul set, ragionando su finzione e verità.

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L’illustrazi­one di Antonello Silverini per «la Lettura» #430 (la copertina, qui sotto, è di Marina Gasparini)

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