Corriere della Sera

La rabbia del Milan Ma per gli arbitri quello di Romagnoli era calcio di rigore

- Carlos Passerini

MILANO La rabbia del Milan. Per quei due punti buttati via l’altra notte a Firenze, che potrebbero pesare come un macigno nella corsa all’europa. Rabbia per un finale di partita che andava gestito diversamen­te. Perché, se sei avanti di un gol contro una squadra che gioca in uno in meno, non puoi farti riprendere. L’autocritic­a in casa Milan è stata fatta. Dalla dirigenza, ma anche dallo stesso Pioli (foto), che nella notte di sabato ha fatto bene a non nasconders­i: «Siamo stati superficia­li, la dovevamo chiudere». Già. Ma a bruciare è anche l’arbitraggi­o di Calvarese. Visto e rivisto, quel rigore concesso nel finale per un intervento di Romagnoli su Cutrone continua a sembrare pulito. Il difensore rossonero arriva prima sulla palla, la tocca, poi entra in contatto con l’attaccante. Secondo i dirigenti arbitrali quello di Calvarese non è però un errore. La palla, è il giudizio molto netto che arriva dall’aia, non cambia direzione ma viene solo sfiorata e quindi non salva il difensore. Perché il

Var non è intervenut­o? Sempre secondo gli arbitri è stato giusto così, proprio perché la palla era solo stata sfiorata. Questa è anche la spiegazion­e che Calvarese ha fornito dopo la partita al d.t. Maldini, che ha apprezzato la disponibil­ità al confronto dell’arbitro (un po’ meno l’atteggiame­nto dei varisti). I dubbi però restano. Quei rigori un tempo non si fischiavan­o. C’è poca chiarezza. Così non va.

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