Corriere della Sera

La Roma si rialza ma ora deve correre

Poker al Lecce dopo tre sconfitte di fila

- Luca Valdiserri

ROMA La stranezza era che, al fischio iniziale di Giacomelli, il Lecce fosse la squadra che veniva da tre vittorie consecutiv­e in campionato e la Roma da tre sconfitte. È finita 4-0 e la Roma non ha quasi sudato. Pancia piena dei salentini o necessità gialloross­a di riscattars­i davanti ai tifosi? Di sicuro Fonseca ha schierato la formazione giusta — con Under e Mkhitaryan che hanno dato la profondità per le aperture di Dzeko, sempre più rifinitore — e Liverani ha patito le assenze di Saponara, Falco, Farias e Babacar.

Il Lecce ha provato a fare la sua partita, senza chiudersi a riccio, ma ha pagato cari gli errori nell’impostazio­ne: Petriccion­e, ad esempio, ha perso malamente il pallone da cui è nato l’1-0. Sprecata con Majer l’occasione del pareggio — su una dormita di Bruno Peres — i salentini hanno concesso il 2-0 nel finale di primo tempo e la partita è finita lì, nel segno di «Miki», che è il grande rimpianto della stagione romanista. L’armeno, in 724 minuti di campionato, ha messo insieme 5 gol e 2 assist.

La Roma aveva assoluto bisogno di confermare la vittoria ottenuta giovedì in Europa League, contro il Gent. Una questione soprattutt­o di morale. I gialloross­i non vincevano in casa in campionato dal 15 dicembre 2019 (3-1 alla Spal) e non mantenevan­o la porta inviolata dal 6 dicembre (Inter-roma 0-0). Vincere aiuta a vincere e la prossima partita è una di quelle senza prova di appello: giovedì, in Belgio, si deve difendere l’1-0 dell’andata per qualificar­si agli ottavi di finale di Europa League. Il 4-0 al Lecce non risolve tutti i problemi, ma rasserena l’ambiente. La Curva Sud ha comunque fischiato e intonato cori di insulti a Kolarov dopo il 4-0, vecchie ruggini mai sopite. Dzeko ha invece raggiunto Montella a quota 102 gol nella classifica all time dei bomber gialloross­i (sesto posto): un bel traguardo, anche se i gol si devono pure «pesare». Il bosniaco, in gialloross­o, ne ha segnati 20 in 25 partite contro le neopromoss­e.

Per rincorrere il quarto posto e i milioni della partecipaz­ione alla Champions League, sarà fondamenta­le ripetersi contro ogni tipo di avversario. Il passaggio della società da Pallotta a Friedkin è in dirittura d’arrivo: per costruire la Roma del futuro si devono far crescere i talenti (Pellegrini e Zaniolo in testa) e mantenere i migliori, a partire da Smalling, anche ieri sontuoso in un paio di chiusure difensive.

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(Lapresse) In forma Henrikh Mkhitaryan, 31 anni, ha segnato il gol del 2-0 ed è stato il migliore della Roma

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