Corriere della Sera

L’insaziabil­e Dorothea chiude con un argento «Non mi monto la testa»

- Gaia Piccardi

«Aspetta che c’è la polizia!». Terminate le sette fatiche in undici giorni (due ori e due argenti nel Mondiale di Anterselva), la finanziera più celebre d’italia sta guidando, tutta sola, verso casa. La mass start dominata fino a 300 metri dal traguardo e poi consegnata alla rivale norvegese Marte Olsbu Roeiseland («Peccato, ma ero cotta: uscita dal bosco non ne avevo più. E quell’errore all’ultimo poligono, in piedi, non ci voleva») è già in archivio. «C’è la Coppa del Mondo da conquistar­e, sarebbe tanta roba. Mi riposo un attimo e riparto» promette Dorothea Wierer. Messo l’auricolare, il racconto di come Calamity Jane ha amministra­to la giustizia color nero mascara nel Far West sottozero di Anterselva, può cominciare.

«È stato un Mondiale bellissimo, come voto mi do 9: non 10 perché la staffetta singola mista non è andata come volevo (9ª con Hofer ndr). Queste quattro medaglie ora le porto un po’ in giro per impegni con sponsor e media poi finiranno dove sono le altre: a Rasun da mamma Irmgard. Io, per casa, non voglio vedere nulla che mi ricordi il biathlon!». Il primo colpo di carabina l’ha sparato a dieci anni («Ricordo una leggera adrenalina, come al tirassegno del luna park»), a 29 — avendo vinto tutto tranne l’oro olimpico — può già abbozzare un bilancio: «Sono andata oltre ogni mia più rosea aspettativ­a. Da ragazzina non pensavo di poter avere un successo così. Il momento più emozionant­e è stato tagliare il traguardo per prima nell’inseguimen­to: lì mi sono liberata di ogni peso e responsabi­lità. Di essere grintosa già lo sapevo, ad Anterselva ho scoperto di saper soffrire. Sono molto orgogliosa di me ma prometto che non mi monterò la testa: non è nel mio stile e semmai c’è Stefano, mio marito, a tenermi con i piedi per terra. Come donna, non cambierò». E come campioness­a, a cosa sarebbe disposta per tenere alta la popolarità di uno sport di nicchia? Reality show? Tv generalist­a? «Mah, dipende da cosa vogliono da me... Non sono una da gossip o scanda

Verso Pechino 2022

Io portabandi­era? Bello, ma sarò all’altezza? Tanti messaggi ma vorrei conoscere la Ferragni

li, quindi potrei risultare noiosa. E all’isola dei Famosi non ce la farei perché non si mangia mai, però forse potrei abbronzarm­i e dimagrire!».

Ride spesso, Dorothea. All’occorrenza sa essere gelida (in pista) o spiritosa. Che la regina del suo Mondiale, con 5 ori, sia la Roeiseland non le dà fastidio: «È una grandissim­a. Carina, simpatica, la prima a salutare: non riesco ad arrabbiarm­i con Marte, si merita tutto». Che il cellulare sia esploso di messaggi, dal premier Conte al presidente Malagò, non le fa battere ciglio: «L’ho appena riacceso. Con calma, risponderò a tutti. Mi piacerebbe tanto conoscere Chiara Ferragni: mi sembra una tipa con le palle». Che sia già partito il movimento per averla portabandi­era a Pechino 2022 la fa arrossire: «Io? Bello, mi piacerebbe ma sarò all’altezza? Come risultati so che posso ancora dare tanto e quando vinci di certo non pensi a smettere». A Cavalese l’aspettano le tacco 12, un brindisi («Vino rosso o gin tonic»), il divano («Non vedo l’ora di non pensare a niente»); il 3 aprile una bella festa per i 30 anni, a fine stagione un viaggio in Oman. Dopo tanta neve e polvere da sparo, mare e rimmel waterproof.

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Dorothea Wierer, 29 anni, Fiamme Gialle, con i 2 ori e i 2 argenti vinti ad Anterselva
(Getty Imagees) Sorriso Dorothea Wierer, 29 anni, Fiamme Gialle, con i 2 ori e i 2 argenti vinti ad Anterselva

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