Corriere della Sera

Fede, sorpasso d’autore inseguendo la storia «So come giocarmela»

- Flavio Vanetti

La quasi perfezione, come dice lei, in superg e poi il primato (in fondo sorprenden­te) pure nella manche di slalom. Federica Brignone è andata diretta alla grande meta e l’ha raggiunta: quarta vittoria in quattro anni nella combinata di Crans Montana — uguagliato il record di successi consecutiv­i nella specialità di Janica Kostelic, però con il valore aggiunto di essere l’unica ad avercela fatta sulla stessa pista —; sorpasso a Mikaela Shiffrin in vetta alla Coppa del Mondo; «coppetta» della disciplina più che ipotecata e da catturare domenica a La Thuile nell’ultima delle tre prove in calendario. Sintesi di un’impresa: «Ho fatto la differenza in superg e in questo modo ho messo pressione a tutte». Il senso di quanto siano vere le parole di Fede sta nella figuraccia di Wendy Holdener davanti al pubblico di casa — legnata nella velocità e rimonta impossibil­e in slalom — e soprattutt­o nel deragliame­nto di Petra Vlhova, il carrarmato slovacco che corre nonostante i medici le abbiano consigliat­o di fermarsi a causa di un risentimen­to al piatto tibiale di una gamba: la slovacca doveva annullare solo 58 decimi tra i rapid gates, la sua specialità. «E avrebbe vinto» ammette la Brignone.

d Niente calcoli

Ma una figura da «high speed» tra gli amati paletti l’ha tradita: inforcata e ciao a tutto, dal successo nella combinata alla possibilit­à di scavalcare a sua volta la Shiffrin, in regime di «vacatio» dell’americana colpita dalla tragica morte del padre Jeff a inizio febbraio.

C’era la nonna di 89 anni in tribuna a tifare per Federica. E poi si è fatto vivo al telefono Albertone Tomba, che nel 1998 da questi parti chiudeva, con un primo posto in slalom, la sua formidabil­e carriera: da colui che fu re alla candidata regina, sulla neve amica del Mont Lechaux. E questo nell’ennesimo gran giorno nel biathlon di Dorothea Wierer, l’altra Nostra Signora delle Nevi. Federica, chi è la sciatrice del momento? «Oggi io ho vinto e Doro è stata d’argento: diciamo che è finita pari. Ma

La soluzione per vincere la Coppa del Mondo c’è: modalità solo attacco, non bastano i podi

lei nel Mondiale in casa è stata un drago: le chiederò come argina la pressione; mi servirà a La Thuile, davanti alla mia gente». Podio personale numero 38, quinto successo «in un’annata magica, comunque vada» e quindicesi­mo centro in totale: agganciata Isolde Kostner, Deborah Compagnoni è a -1. E poi c’è il primato. È ancora fluido, ma fissa ciò che si è sempre pensato: Federica può essere la prima azzurra a conquistar­e la «coppona». «Sì, la leadership ora l’ho in testa. Però chiuderò questa riflession­e in un cassetto e mi domanderò: come posso giocarmela? Serve una soluzione». In verità l’ha già trovata: modalità attacco, senza calcoli, nemmeno nella combi di domenica quando un buon ragioniere suggerireb­be di non forzare. «Per vincere la Coppa del Mondo o una coppetta devi aggiungere vittorie a vittorie: già arrivando seconda perdi troppi punti. E poi, ripeto: la favorita è la Vlhova». Può sembrare il «pessimismo relativo» di Federica, ma non è così: «È comunque un onore essere in testa a così poco dalla conclusion­e. So di potermela giocare fino alla fine: lo farò con le unghie e con i denti». Intanto, salutate la capolista.

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(Ap) Da record Federica Brignone è a quota 15 vittorie, a -1 dal primato di Deborah Compagnoni

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