Supervani 2ª in Coppa Ora Tokyo è più vicina
«Aspettatemi perché non finisce qui». Vanessa Ferrari è tornata, dopo 11 mesi ha un paio di ossicini in meno nei piedi, rimossi nelle ultime operazioni, ma è sempre la stessa. Anche a 29 anni, che per librarsi in volo e fare piroette complesse in pedana (a proposito: a Melbourne ha pure reintrodotto lo tsukahara avvitato, che non eseguiva da Montreal 2017, il Mondiale dove in finale si ruppe il tendine d’achille) sono una bella età. È tornata e si è piazzata seconda nella finale del corpo libero della tappa di Coppa del Mondo (con un punteggio di 13.700), dietro all’irraggiungibile americana Jade Carey (che ha un esercizio con un livello di difficoltà di partenza molto più alto), che di anni ne ha 19, dieci in meno di Supervani.
Terza è arrivata l’altra azzurra Lara Mori, con 12.900. E qui iniziano le note meno liete, perché sarà con lei che Vanessa si giocherà il pass olimpico per Tokyo: l’americana, con ogni probabilità, si qualificherà al volteggio e lascerà libero un posto. Che, appunto, diventa una questione tra le due azzurre, con Vanessa che è favorita: decideranno le prossime tappe di Coppa del Mondo a Baku e Doha, ma a Lara potrebbe non bastare finire davanti a Vanessa. Insomma, un piede è sull’aereo per Tokyo. E sarebbe la prima ginnasta italiana a qualificarsi a quattro Olimpiadi (Bergamelli e Cicognani sono a tre). «Sono felicissima, sentivo molta pressione e arrivando da un periodo difficile, dopo la riabilitazione, non sapevo come sarebbe stato. Non che non lo avessi mai fatto, diciamo che non ci si abitua mai. Ma il mio obiettivo è chiaro». Vani ha in testa solo Tokyo dove proverà a prendere il bronzo che fin qui le è sfuggito.