Corriere della Sera

Ackermann doma il vento del deserto

Uae Tour, tappa e maglia al tedesco

- Marco Bonarrigo

Cosa può rallentare una muta di sprinter lanciati verso il primo traguardo importante dell’anno dopo un inverno a digiuno? Solo il vento contrario. I 140 dell’uae Tour temevano le raffiche del deserto emiratino, ma quelle laterali che spezzano il gruppo e tagliano fuori i meno lesti a reagire alle imboscate. E invece no: dal paradiso artificial­e di Palm Jumeirah alla Silicon Valley locale, i nostri eroi hanno preso sempre vento in faccia, rimediando una media da dilettanti (42 all’ora) per una tappa piatta come un biliardo e dall’asfalto pettinatis­simo.

Ben protetto dagli scudieri della Bora-hansgrohe, il biondo Ackermann (due tappe e maglia verde scippate a un furioso Viviani al Giro d’italia 2019) ha conservato le forze per il rettilineo finale. Scattato lunghissim­o, ha dato pieno gas al motore (1.520 watt) a 100 metri dal traguardo raggiungen­do i 78 chilometri l’ora. Caleb Ewan, fulminato, è finito secondo mentre terzo è stato il francese Barbier che corre con la maglia (debutto storico in terra araba) della Israel Start-up Nation. Battuti gli altri big, frenati dai troppi zig zag sul rettilineo: quarto Groenewege­n, fuori dai dieci Démare e Bennett, più indietro Gaviria e Cavendish. Bravo Alberto Dainese, 21enne talento padova

Freccia Pascal Ackermann, 26 anni, vola verso il traguardo: 78 km all’ora la sua velocità di punta (Lapresse) no al debutto nel profession­ismo, ingaggiato dall’olandese Sunweb dopo aver vinto il titolo europeo tra i dilettanti.

Ackermann è raggiante («Superare i migliori sprinter al mondo è fantastico Ci riproverò nei prossimi giorni») anche se oggi potrebbe perdere tappe e maglia. La tappa (168 chilometri movimentat­i) si chiude sul cordolo della diga di Hatta Dam, con uno strappetto ripido di un centinaio di metri. Pochi ma sufficient­i a favorire uno sprinter più agile e resistente all’acido lattico come l’australian­o Ewan, che qui ha già vinto nel 2019. Tagliano il traguardo felici a centro gruppo Domenico Pozzovivo (65°) e Chris Froome (115°): pochi mesi fa trascorrev­ano le giornate tra divano e lettino del fisioterap­ista, ora sono di nuovo nella mischia. Dopo quello che hanno passato, il vento del deserto loro nemmeno lo sentono.

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