Corriere della Sera

Marcare Leo è un lavoro di squadra

- Di Mario Sconcerti

Credo che a Napoli abbiano sempre sentito un dovere che Messi passasse da casa loro. È un gradino naturale nella saga di Maradona. Non importa che Messi venga da avversario, è il ritorno del mito che avvolge la città e ne racconta la sua differenza. Gli altri vincono di più, ma Napoli ha avuto Maradona. La città è ancora un museo del suo passaggio. Qui parlava alla gente, qua gli facevano la pizza, là proteggeva i deboli, più avanti a destra c’è l’angolo dove si nascondeva nelle sere buie. La gente vorrebbe prendere per mano Messi e portarlo nei luoghi di Maradona, perché sono i suoi. Gli appartengo­no per eredità e leggenda. Era tempo li conoscesse. Temo sia difficile che Messi capisca e ricambi. Mi è sempre sembrato uno che ha la freddezza dei timidi. La vita gli ha dato tanto ma gli passa sempre un po’ di lato. Ha un carisma triangolar­e, pieno di spigoli; non ha complici, sembra un poeta solitario, inverosimi­le. Forse è questo che lo rende inafferrab­ile. Come potrà marcarlo stasera il Napoli? Certamente non a uomo. Una marcatura fissa lo toglierebb­e dalla partita ma non dagli episodi. Messi avrebbe tre scatti e segnerebbe due gol. Il calcio di Messi è un corridoio, devi coprirlo dall’inizio alla fine. Messi va marcato di squadra, da nessuno e da tutti, perché nessuno ha il suo tempo ma tutti devono avvicinarl­o. Non una griglia, non tanta gente intorno, una serie di ostacoli progressiv­i, farsi trovare là da dove lui passerà dopo aver saltato il primo uomo. E incrociare le dita. Partirà lontano dalla porta, dove ha più spazio per cominciare il dribbling. Messi fa facilmente la cosa più difficile: saltare l’avversario. Per questo non bisogna stargli addosso, ma cominciare subito ad aspettarlo. Maradona era più universale, aveva un dribbling più rotondo. Era un capo. Messi è un attaccante migliore, forse solo un Maradona moderno, meno epico, senza visioni, con questa sua sfacciata facilità di segnare. Comunque andrà i napoletani lo adoreranno. Fa parte dell’eleganza dei ricordi. E del piacere di avere ancora una leggenda in casa.

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