Fontana: «Porterò la mascherina»
«Non spaventatevi se nei prossimi giorni mi vedrete così»: il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha indossato la mascherina in diretta Facebook. «Per due settimane cercherò di vivere in autoisolamento» ha detto il governatore.
«Non spaventatevi se nei prossimi giorni mi vedrete così». Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, indossa la mascherina protettiva in diretta Facebook. Ha ricevuto l’esito dei test e annuncia in prima persona di essere risultato negativo al virus, che però ha colpito una sua stretta collaboratrice. Ma anche la sua vita cambia. Continuerà a governare in prima persona la Regione, ma con contatti ridotti con le altre persone e mascherina sul volto: «Per due settimane cercherò di vivere in una sorta di autoisolamento».
Presidente Fontana, anche lei andrà in quarantena?
«Io mi sento in quarantena dal momento in cui è partita l’emergenza».
C’è già chi polemizza per il fatto che lei, da negativo al test, indossi la mascherina.
«Si tratta solo di piccole precauzioni verso le persone che mi circondano, seguirò le disposizioni dell’istituto superiore di sanità».
Ma a che punto siamo?
«Io sono ottimista e ogni giorno mi aspetto notizie positive. Però è una situazione del tutto nuova, invito i cittadini ad avere pazienza e li ringrazio per quella dimostrata finora. Dovrebbero essere necessari almeno 6 o 7 giorni per valutare gli effetti dei nostri provvedimenti di contenimento. Ma non dimentichiamoci mai che 3 o 4 giorni di sacrifici sono molto meno costosi dell’eventualità di avere migliaia di contagi, un sistema sanitario al collasso e un territorio alla paralisi».
Come sono i rapporti con il governo e il premier dopo le polemiche dei giorni scorsi?
«Abbiamo rapporti di grande collaborazione. Conte lo sento due o tre volte al giorno, più di mia moglie. Dopodiché può capitare, quando si lavora in situazioni complicate come questa, di avere qualche scambio più ruvido».
Però sono stati sollevati dubbi espliciti su quanto avvenuto all’ospedale di Codogno e c’è anche un’indagine giudiziaria in corso.
«A Codogno sono stati rispettati tutti i protocolli, anzi è stata seguita una cautela ancora
La polemica Mi attaccano per questa scelta? È soltanto una precauzione per chi mi circonda
maggiore. È giusto che si faccia un’indagine, ma sono convinto che non emergerà alcuna violazione da parte di personale sanitario che da giorni si ferma a dormire in ospedale per non mettere a rischio nessuno all’esterno. Quei medici e quegli infermieri sono degli eroi, forse sono i protocolli a essere un po’ laschi».
Lei è sbottato anche durante la riunione del premier con i governatori a proposito della mancanza di mascherine.
«Be’, è un disappunto comprensibile, non dovremmo trovarci ad affrontare questa situazione senza forniture adeguate di materiali».
E l’idea di una cabina di regia centrale per la gestione della crisi le sembra un modo surrettizio per scavalcare le autonomie decisionali delle Regioni?
«No, no, va benissimo. Anzi è uno strumento utile per mettere in circolo idee e soluzioni e interagire con tecnici di altissimo livello».
Insomma, si lavora in piena unità politico-amministrativa?
«Sì, certo, come è giusto che sia».
Lei l’altro giorno ha parlato di questo virus alla stregua di un’influenza. Era un modo per minimizzare l’allarme?
«No, era una constatazione oggettiva: perché noi oggi siamo in apprensione non tanto per la gravità clinica della malattia ma per la velocità della sua diffusione. Ed è contro questo che stiamo combattendo».
Intanto, però, in un territorio come la Lombardia l’economia soffre molto.
«Ne siamo tutti consapevoli e ovviamente non sottovalutiamo affatto questo aspetto. Da una parte abbiamo la priorità di salvaguardia della salute, dall’altra di non soffocare troppo le attività economiche e ogni scelta è frutto di questa doppia valutazione. Ma invito i cittadini a continuare a collaborare, senza panico e senza abbandonarsi all’idea che tutto sia inutile».