«Su pazienti asintomatici niente più tamponi» Plauso all’italia da Oms e Ue
Conte: «Non sono accettabili discriminazioni sui nostri cittadini che si trovano o vanno all’estero» I report della Farnesina contro le fake news
ROMA Un cambio di strategia su più fronti. L’italia prova a rialzare la testa e la prima novità è che non si faranno più tamponi sui soggetti asintomatici. Verranno eseguiti solo rispetto alle persone con sintomi del coronavirus «e su chi ha avuto contatti con persone positive», chiarisce il commissario per l’emergenza, Angelo Borrelli, che ieri ha incassato il significativo riconoscimento di Oms e Ue. «Non bisogna cedere al panico. Le autorità italiane stanno attuando delle misure che sono in linea con la strategia di contenimento a livello globale. Per farlo, hanno dovuto prendere decisioni risolute ma corrette», ha detto Hans Kluge, il direttore per l’europa dell’oms (l’organizzazione mondiale della sanità). Anche il commissario Ue della Salute, Stella Kyriakides, non ha lesinato apprezzamenti: «Ringrazio il ministro Speranza, la Protezione civile e tutti gli operatori per le misure messe in campo, molto veloci, per ridurre la minaccia di questo virus». Parole gradite dal premier Giuseppe Conte, che oggi a Napoli si confronterà sul tema del coronavirus anche con il presidente francese Emmanuel Macron. Le discriminazioni degli italiani in Europa e le loro limitazioni all’estero «non sono situazioni accettabili», ribadisce Conte. Sulla gestione della comunicazione da parte del governo, però, ieri erano circolate voci di una presunta irritazione del capo dello Stato, Sergio Mattarella. «Voci totalmente infondate», secondo fonti del Quirinale.
Ma pure il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ora passa al contrattacco: «Tutti i pazienti dello Spallanzani sono guariti. I dati reali e la verità sono più importanti di qualsiasi ricostruzione approssimativa. L’italia è un Paese affidabile». E proprio la Farnesina ieri ha diramato «il primo report giornaliero affinché le nostre ambasciate e i nostri consolati possano trasmettere in tutto il mondo informazioni corrette e trasparenti sul reale impatto del coronavirus in Italia». Obiettivo: combattere le fake news «che possono influenzare le decisioni delle autorità sanitarie dei nostri partner rispetto ai programmi di viaggio e lavoro dei loro cittadini».
Il cambio di strategia è evidente. E il premier Conte lo spiega così: «La vita in Italia deve continuare. Le misure concordate sono molto rigorose ma sono misure anche flessibili rispetto all’evoluzione del virus, dunque dopo una settimana le rivedremo». Così, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ieri ha colto l’occasione per invitarlo in città. Sala ha parlato pure col ministro dell’economia Gualtieri («Gli ho detto che un aiuto a Milano è un buon investimento») e col ministro della Cultura, Franceschini («Riapriamo i musei o qualcos’altro, la cultura è vita»).
Due giorni fa Conte aveva sentito anche il leader della Lega, Matteo Salvini. Tra i due le comunicazioni erano interrotte da agosto. Ieri Salvini gli ha inviato una lettera chiedendo un impegno del governo per cultura e turismo. Ma l’ex ministro dell’interno ha scritto anche a Sergio Mattarella per avere al più presto un incontro al Colle. Il motivo? «Sono convinto — ha spiegato — che l’emergenza sanitaria verrà ricondotta a numeri normali ma l’emergenza economica deve essere presa per mano subito». Da segnalare, a questo proposito, le parole di Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’economia: «Nel patto di stabilità sono previste clausole di flessibilità legate a circostanze eccezionali. E certamente il contagio provocato dal coronavirus in alcune zone del Nord del Paese rientra in questo tipo di circostanze».