Corriere della Sera

Durante una riunione notturna concordato il cambio di strategia

Il commissari­o Borrelli: «L’obiettivo rimane arginare i contagi»

- di Fiorenza Sarzanini fsarzanini@corriere.it

ROMA La decisione di cambiare linea e non eseguire tamponi su cittadini «asintomati­ci» è stata presa due sere fa, in una riunione notturna, al termine di una giornata segnata dalla presa di posizione di numerosi governi che hanno stabilito di vietare o comunque limitare l’ingresso degli italiani oltre i propri confini. Una scelta dettata dalla «carenza» dei dispositiv­i, ma anche da un’esigenza comunicati­va. Più volte negli ultimi giorni è stato infatti evidenziat­o il fatto che l’italia avesse un alto numero di risultati positivi perché a differenza degli altri Stati europei ha eseguito un numero molto più elevato di test, talvolta anche senza che ce ne fosse la necessità.

E così è toccato al commissari­o Angelo Borrelli comunicare che sarebbe stato limitato il numero dei prelievi, precisando comunque che continuera­nno a essere effettuate le analisi specifiche «non solo ai soggetti con sintomi del coronaviru­s, ma anche a chi ha avuto contatti con persone positive». E soprattutt­o ribadendo che «c’è il massimo livello di attenzione e concentraz­ione per isolare il virus». Mentre accanto a lui il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli sottolinea­va: «Larghissim­a parte dei tamponi eseguiti, oltre il 95%, ha dato esito negativo. Questi dati saranno utili per definire meglio i meccanismi di circolazio­ne del virus e rafforzano la constatazi­one, che ha solide basi scientific­he, che il rischio di contagiosi­tà è elevato nei soggetti sintomatic­i mentre risulta marcatamen­te più basso in quelli asintomati­ci».

Nelle ultime ore Palazzo Chigi e il ministero della Salute hanno valutato anche la possibilit­à di fornire soltanto i numeri dei pazienti risultati positivi alla verifica dell’istituto superiore di sanità e non le prime analisi effettuate negli ospedali e nei laboratori delle varie Regioni. Ma poi con il trascorrer­e delle ore ci si è resi conto che non sarebbe stato possibile tenere sotto controllo la situazione, anche a causa della tensione che si è creata con numerosi governator­i determinat­i a emettere ordinanze anche contrarie a quanto deciso dal governo.

Eclatante è il caso delle Marche, ma anche in altre amministra­zioni regionali e comunali si è proceduto in ordine sparso. Prendendo addirittur­a misure contrarie a quelle che erano state le indicazion­i provenient­i da Palazzo Chigi. E dunque si è deciso di continuare a fornire il bilancio aggiornato, anche per prevenire l’accusa e il prevedibil­e sospetto di voler nascondere la situazione reale e soprattutt­o di voler minimizzar­e. E di potenziare i controlli sugli spostament­i delle persone che sono state in contatto con chi si è ammalato, proprio per tentare di arginare nuovi possibili contagi.

Le analisi

Restano i controlli su chi ha avuto contatti con persone risultate positive

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