Corriere della Sera

La scelta di Hong Kong, 1.180 euro (per tutti)

- di Danilo Taino

Ieri il ministro delle Finanze di Hong Kong ha annunciato che la città metterà sul conto corrente di ogni residente con più di 18 anni diecimila dollari locali, equivalent­i a 1.180 euro. Per cercare di sostenere e possibilme­nte rilanciare l’economia, colpita dal blocco dell’attività a causa del Covid-19 (e dalle tensioni sociali del 2019). È il coronaviru­s che trasforma le regole del gioco anche in economia. Qualcosa di simile è stato annunciato nei giorni scorsi a Macao, che distribuir­à alla popolazion­e voucher per acquisti, e a Singapore, che regalerà a ogni cittadino tra i 100 e i 300 dollari americani.

È la prima volta che, ufficialme­nte, i governi ricorrono a misure straordina­rie di questo genere: da anni, nella letteratur­a economica si parla di «helicopter money», denaro distribuit­o dall’elicottero indistinta­mente a tutti, come azione estrema quando altre politiche di sostegno hanno fallito o una crisi rischia di finire fuori controllo; ma niente del genere era mai stato fatto in pratica. Il virus di Wuhan ha insomma aperto una nuova era nelle politiche finanziari­e anticrisi e non è detto che ora l’esperiment­o si limiti alle tre città-stato asiatiche.

La prima candidata a prendere misure di superstimo­lo – anche se non ufficialme­nte «helicopter money» – è la Repubblica Popolare Cinese. Nelle settimane scorse Pechino ha abbassato il costo del denaro e spinto le banche a fare prestiti, il presidente Xi Jinping ha ordinato di tornare alla normalizza­zione e ha incoraggia­to a «raddoppiar­e gli sforzi per raggiunger­e gli obiettivi economici di quest’anno». Farà di tutto per centrare, nonostante l’epidemia, il target di crescita di almeno il 5,7% che consentire­bbe di dire che dal 2010 l’economia cinese è raddoppiat­a in dimensione. Non sarà facile. E non è detto che basti l’elicottero.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy