Gualtieri, tappa a Milano Alberghi e negozi: subito una moratoria
Nei prossimi giorni, forse già domani, Roberto Gualtieri sarà a Milano per un confronto con le categorie più colpite dall’emergenza per il coronavirus. Il ministro dell’economia ha scelto di incontrare i rappresentanti del commercio, del turismo e delle filiere industriali più legate alla Cina perché si rende conto di due circostanze parallele emerse in questi giorni: molti settori rischiano problemi di liquidità imminenti, in varie parti del Paese, dopo un’ondata di cancellazioni di prenotazioni o ordini dovuta al panico da epidemia; ma sempre di più le associazioni di categoria attribuiscono la loro crisi, più che a Covid-19, al modo in cui i politici nazionali e locali hanno gestito le notizie sui primi contagi.
Osserva Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi: «Spero che chi gestisce questa emergenza si renda conto dei danni che si stanno provocando al Paese: siamo finiti in pochi giorni nella lista nera internazionale del turismo, stiamo ricevendo cancellazioni da tutto il mondo e il settore è in ginocchio». Secondo Bocca, una reazione eccessiva di governo e amministratori locali nei giorni scorsi ha prodotto «una comunicazione sbagliata, una psicosi da Paese contagiato». Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, stima che gli hotel milanesi abbiano subito la cancellazione di metà delle prenotazioni e anche il fatturato dei negozi in media si è dimezzato. I flussi di cassa stanno subendo un infarto; anche fuori dalla “zona rossa” del Lodigiano, la più colpita dal contagio, migliaia di imprese rischiano di andare in difficoltà nel pagamento di stipendi e rate di mutui. Per questo le associazioni chiedono al governo una moratoria sui contributi dei dipendenti e una alle banche sui mutui.
Gualtieri studia le varie ipotesi. I primi provvedimenti nel Consiglio dei ministri di domani riguardano le zone più colpite, trattate come le aree terremotate, oltre a misure di sostegno all’export e per la cassa integrazione. Quest’ultima potrebbe essere allargata al turismo, ma è già chiaro che il governo non potrà fermarsi al decreto di domani. Per ora non c’è una moratoria contributiva in preparazione, anche se si studiano meccanismi di credito d’imposta per le imprese più danneggiate. Di certo le risorse disponibili non sono molte, visto lo stato dei conti pubblici ora che un’altra recessione in Italia sembra inevitabile. Il sostegno più efficace sarebbe sempre lo stesso: un graduale ritorno all’ordine, magari con più coordinamento fra Regioni e governo centrale.