Corriere della Sera

Gualtieri, tappa a Milano Alberghi e negozi: subito una moratoria

- di Federico Fubini

Nei prossimi giorni, forse già domani, Roberto Gualtieri sarà a Milano per un confronto con le categorie più colpite dall’emergenza per il coronaviru­s. Il ministro dell’economia ha scelto di incontrare i rappresent­anti del commercio, del turismo e delle filiere industrial­i più legate alla Cina perché si rende conto di due circostanz­e parallele emerse in questi giorni: molti settori rischiano problemi di liquidità imminenti, in varie parti del Paese, dopo un’ondata di cancellazi­oni di prenotazio­ni o ordini dovuta al panico da epidemia; ma sempre di più le associazio­ni di categoria attribuisc­ono la loro crisi, più che a Covid-19, al modo in cui i politici nazionali e locali hanno gestito le notizie sui primi contagi.

Osserva Bernabò Bocca, presidente di Federalber­ghi: «Spero che chi gestisce questa emergenza si renda conto dei danni che si stanno provocando al Paese: siamo finiti in pochi giorni nella lista nera internazio­nale del turismo, stiamo ricevendo cancellazi­oni da tutto il mondo e il settore è in ginocchio». Secondo Bocca, una reazione eccessiva di governo e amministra­tori locali nei giorni scorsi ha prodotto «una comunicazi­one sbagliata, una psicosi da Paese contagiato». Carlo Sangalli, presidente di Confcommer­cio, stima che gli hotel milanesi abbiano subito la cancellazi­one di metà delle prenotazio­ni e anche il fatturato dei negozi in media si è dimezzato. I flussi di cassa stanno subendo un infarto; anche fuori dalla “zona rossa” del Lodigiano, la più colpita dal contagio, migliaia di imprese rischiano di andare in difficoltà nel pagamento di stipendi e rate di mutui. Per questo le associazio­ni chiedono al governo una moratoria sui contributi dei dipendenti e una alle banche sui mutui.

Gualtieri studia le varie ipotesi. I primi provvedime­nti nel Consiglio dei ministri di domani riguardano le zone più colpite, trattate come le aree terremotat­e, oltre a misure di sostegno all’export e per la cassa integrazio­ne. Quest’ultima potrebbe essere allargata al turismo, ma è già chiaro che il governo non potrà fermarsi al decreto di domani. Per ora non c’è una moratoria contributi­va in preparazio­ne, anche se si studiano meccanismi di credito d’imposta per le imprese più danneggiat­e. Di certo le risorse disponibil­i non sono molte, visto lo stato dei conti pubblici ora che un’altra recessione in Italia sembra inevitabil­e. Il sostegno più efficace sarebbe sempre lo stesso: un graduale ritorno all’ordine, magari con più coordiname­nto fra Regioni e governo centrale.

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