Corriere della Sera

I tweet della studentess­a «Ora so quanto vale la libertà Io famosa? Non ci tenevo»

- (Imagoecono­mica) Giusi Fasano

«Che strano vedere il mio paese in tendenza su Twitter...». @gggiulssss lo scrive da Codogno venerdì 21 febbraio, quando l’emergenza coronaviru­s non è ancora scoppiata e lei è ancora convinta di poter festeggiar­e il giorno dopo i suoi 17 anni con gli amici.

E invece no. Nel giro di poche ore quella frase diventa la prima pagina del suo diario online dall’epicentro del contagio. «Oh, ma si può!» scrive lei sempre il 21. «Domani è il mio compleanno e il mio paese è in quarantena». E ancora. «La mia scuola chiude oggi alle 13.30 e non si sa quando e se riaprirà», oppure: «Credo mi annullino la festa nel ristorante che avevo prenotato»,o «sto andando a fare la spesa a Piacenza, qui tutti i negozi sono chiusi e devo comprare da mangiare per quattro giorni».

Un crescendo di divieti, notizie, rinunce scritte per gli amici che seguivano il suo profilo. Ma anche qui: all’improvviso la rivoluzion­e. Perché Propaganda Live, la trasmissio­ne in onda su La7 di venerdì sera, ha intercetta­to e mostrato i suoi tweet e così tutto è cambiato di colpo, e sabato lei ha festeggiat­o il suo compleanno con migliaia di nuovi followers e una valanga di auguri da sconosciut­i.

«L’unica cosa positiva di domani — scriveva prima che questo avvenisse — è che avrò i palloncini su Twitter, poi invece non festeggio niente, non avrò una torta, non soffierò le candeline, non aprirò nessun regalo e starò in casa da sola con mio papà tutto il giorno». Un tweet dietro l’altro per raccontare situazioni sempre più difficili, postare fotografie dalla Codogno deserta oppure faccine che piangono e cuori spezzati per la gita scolastica annullata a Strasburgo. Poi, di punto in bianco, il profilo sommerso dagli auguri. E lei: sto leggendo tutti i messaggi... Non so come ringraziar­vi (faccette sorridenti e cuoricini rossi)». Subito dopo: «Io non volevo diventare famosa, non era questo il mio obiettivo». Da 102 followers a quasi seimila da un giorno all’altro e tutti, ma proprio tutti, pronti a farla sentire meno sola. Una piccola favola di quelle che ogni tanto il web sa scrivere.

In cambio lei racconta ogni giorno dettagli della sua vita o del suo paese in quarantena: la bidella delle elementari risultata positiva, l’inizio dei blocchi stradali, la fila davanti al supermerca­to. Scrive lunedì 24: «Sono turbata perché per strada si respira un’aria triste. So che ci sono cose peggiori ma mi avete chiesto di raccontare cosa prova una diciassett­enne in quarantena, e lei prova tutte le cose che scrivo io». Altro messaggio: «La mia scuola a partire da venerdì organizzer­à lezioni online e ci verrà dato il materiale da studiare». Ancora: «Sto per andare a dormire con la consapevol­ezza del vuoto che proverò appena aprirò gli occhi domani mattina, per la terza mattina di fila».

Domenica 25: «Quando finirà tutto credo sarà difficile tornare alla normalità: è tutto fermo, nessuno lavora o va a scuola, non era mai successo di avere così tanto tempo per noi stessi. Quella che fino a venerdì era quotidiani­tà, sembra un mondo lontano». Uno degli ultimi tweet: «Appena finisce tutta questa situazione vi voglio tutti a Codogno».

Al telefono ieri sera spiegava che quanto tornerà tutto normale la prima cosa che farà sarà «iniziare a vedere e ad amare la mia quotidiani­tà in un modo nuovo, senza dare tutto per scontato com’era prima». Dalla quarantena si può anche imparare il valore di libertà e tempo.

d Quando finirà sarà difficile tornare alla normalità: è tutto fermo, nessuno lavora o va a scuola, non era mai successo di avere così tanto tempo per noi

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