L’america si prepara litigando Studenti richiamati da Firenze
Trump: «Siamo pronti». Ma i democratici: governo in ritardo, servono più soldi. Cinque università hanno cancellato i programmi nelle nostre città
WASHINGTON «Non è un problema di se, ma di quando l’epidemia di coronavirus esploderà negli Stati Uniti» dice ai giornalisti Nancy Messonier, direttrice del National Center for Immunization and Respiratory Diseases, l’agenzia di Atlanta specializzata nel contrasto alle malattie infettive.
Per Donald Trump, comunque, la «situazione è sotto controllo», il «governo sta facendo un gran lavoro», nonostante «il sensazionalismo» dei media, le solite «fake news», e le polemiche «strumentali» dei democratici.
L’allarme, però, si sta diffondendo nella società. E ci sono i primi rimbalzi che toccano anche l’italia. Cinque università hanno cancellato i programmi nelle nostre città. Centinaia di studenti statunitensi della New York University, Syracuse University, Elon University e Fairfield University rientreranno da Firenze e proseguiranno i corsi online. Anche la Florida International University ha annullato cicli di formazione in Italia, oltre che in Giappone e Sud Corea.
Sul sito della Cdc, c’è un capitolo dedicato in modo specifico ai viaggiatori di rientro dalla Penisola: per il momento si suggeriscono solo misure volontarie di prevenzione. Il dipartimento di Stato consiglia «di aumentare la cautela» a chi vuole partire per il nostro Paese. Ma il «Travel Advisory» resta stabile al livello 2, un gradino al di sotto del consiglio: «Riconsiderate l’idea di andarci». Intanto a Orlando, la direzione di Disney World ha deciso di mettere in quarantena 6 dipendenti italiani di rientro da Milano.
Il quadro è ancora «incerto» avverte Nancy Messonier.
I casi accertati sono 14, cui si aggiungono i 40 cittadini di ritorno dalla nave crociera Diamond Princess (e tre rimpatriati da Wuhan). «Ci sono le condizioni perché si sviluppi una pandemia, ma non sappiamo quanto sarà grave», aggiunge la direttrice della Cdc. Sono allo studio misure drastiche: chiusura delle scuole, telelavoro, e soprattutto sospensione dei «raduni di folla» che significherebbe far saltare i comizi della campagna elettorale in corso. Le strutture sanitarie si stanno attrezzando. Per ora sono solo 12 gli Stati in grado di eseguire i test sui campioni prelevati dai pazienti. È chiaro che serve un cambio di passo. Ma per ora neanche sull’emergenza Covid-19 la politica Usa riesce a trovare un accordo minimo.
Trump teme di giocarsi la rielezione, visto che il rischio di recessione fa parte del novero delle possibilità. Al Congresso si litiga sui fondi: l’amministrazione chiede 1 miliardo e 250 milioni di dollari. Come dire: niente panico, abbiamo quello che ci occorre. L’opposizione democratica vuole stanziare 8,5 miliardi. Il messaggio è chiaro: il governo Trump è in ritardo su tutti i fronti, tocca a noi mettere in sicurezza gli americani.
Quarantena a Disney World
Al parco Disney World di Orlando sei dipendenti italiani di rientro da Milano sono stati messi in quarantena