Corriere della Sera

Cerciello, perizia sui dialoghi in cella tra i due americani

Roma, al via il processo per l’omicidio del carabinier­e. In aula anche la vedova. Oltre 100 testimoni

- Ilaria Sacchetton­i

C’è Paolo Cerciello Rega, il fratello di Mario, quasi la sua fotocopia, seduto accanto a Rosa Maria Esilio, la vedova, con i capelli rossi raccolti dietro la nuca. E c’è Fabrizio Natale, padre di Gabriel Christian Natale Hjorth, che tiene per mano sua moglie, in fondo all’aula. Al processo per l’omicidio del vicebrigad­iere accoltella­to in una strada del centro, la notte fra il 25 e il 26 luglio 2019, le famiglie di vittima e imputati si sfiorano senza dirsi una parola. Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder sono presenti e sembrano più grandi della loro età.

La presidente della terza Corte d’assise Marina Finiti accoglie la costituzio­ne di parte civile per i familiari del militare (il padre, il fratello e la sorella) e dei ministeri della Difesa e dell’interno. Respinta la richiesta delle associazio­ni, tranne quella delle «Vittime del dovere». Ammessi anche il carabinier­e Andrea Varriale (presente in aula), che era di pattuglia con Cerciello la notte dell’omicidio, e Sergio Brugiatell­i, vittima della tentata estorsione messa in atto dagli imputati, l’intermedia­rio dell’acquisto della droga incontrato a Trastevere dai ragazzi.

Ma c’è almeno un’altra questione da decidere, vale a dire la perizia sui dialoghi avuti in cella dai due ragazzi. Le traduzioni hanno destato più di una perplessit­à nell’avvocato Francesco Petrelli, che assiste Hjorth e che dunque chiede una nuova perizia. D’accordo anche la procura. La difesa chiede anche di far entrare nel perimetro processual­e la fotografia nella quale si vede Hjorth bendato, durante l’interrogat­orio. Su quei dialoghi, e sul fatto che i due ragazzi americani fossero consapevol­i di trovarsi di fronte a due carabinier­i, le difese hanno compiuto una indagine difensiva da cui emerge, a loro dire, che le traduzioni sarebbero state modificate in modo da cambiarne il senso. Replica sulla questione della fotografia il procurator­e aggiunto Nunzia D’elia: «Si tratta di una vicenda che non ha a che fare con questo dibattimen­to». Quindi le liste dei testimoni. La difesa di Natale ne schiera 129, la Procura chiede che siano ascoltate 90 persone e Elder opta per 43 persone da sentire. La prossima udienza il 9 marzo.

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Gabriel Natale Hjorth ieri al tribunale
(Ap) Accusato Gabriel Natale Hjorth ieri al tribunale

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