Duffy choc: «Sono stata rapita, drogata e violentata»
La cantante, in vetta alle classifiche mondiali nel 2008, era poi sparita dalle scene. Ora la confessione
LONDRA Una volta le sue concorrenti erano Amy Winehouse e Adele, ma con il primo album, Rockferry, si impose lei, aggiudicandosi tre premi Brit e un Grammy. Poi più nulla. Tanto che Duffy — Aimee Anne Duffy per l’anagrafe, nata a Bangor, nel Galles, nel 1984 — è divenuta nell’industria un esempio da non seguire, un ammonimento su come troppo successo, troppo presto, può fare male. Solo ora, a pochi giorni dalla condanna di Harvey Weinstein, emerge la ragione del lungo silenzio. La cantante ha raccontato di essere stata rapita, drogata, violentata e tenuta prigioniera per un periodo non specificato. Solo adesso, ha confidato, si sente forte abbastanza per raccontare ciò che le è successo.
La rivelazione è stata affidata a Instagram ed è scarna di particolari. Non si sa esattamente a quando l’episodio risale — si legge nel messaggio sui social che è accaduto negli ultimi dieci anni —, non si sa se c’è stata un’inchiesta, se il o i colpevoli sono stati trovati. Duffy si è limitata ad assicurare i suoi followers (da 33 mila sono diventati 131 mila) che ora sta bene e il sole è tornato a splendere nella sua vita.
Se sino a ieri Duffy sembrava dimenticata, adesso gli organi d’informazione le dedicano
Instagram Duffy, pseudonimo di Aimee Anne Duffy, 35 anni, è una cantante britannica (Epa) ampio spazio. Valutano i traumi della violenza, l’ambiente tossico che si può creare nel mondo dello spettacolo, il fatto che star giovani non sempre sono protette come dovrebbero, di come il movimento Metoo abbia dato a migliaia di donne il coraggio di parlare. Le foto di Duffy — bionda, occhi azzurri, sensuale — sono ovunque, così come le note di Mercy, il brano che nel 2008 arrivò al primo posto della classifiche in sei Paesi. Qualche cinico su Internet si chiede così se per caso non ci sia un album da promuovere. Perché non si è fatta avanti prima?
I tabloid affidano i dubbi alle poche voci critiche dei social e pubblicamente elogiano la decisione di parlare. Al momento sappiamo che la scelta di rivelare tutto è stata presa durante l’estate in seguito a un incontro con un giornalista. «Presto pubblicherò — sempre su Instagram, si presume — un’intervista “parlata”. Spero così di rispondere alle domande».
Indubbiamente Duffy era sembrata dieci anni fa una star sul punto di conquistare il mondo. Il suo primo album aveva venduto quasi due milioni di copie. Il secondo, Endlessly, invece non era piaciuto né ai critici, né al pubblico. Nel 2011 aveva annunciato di aver deciso di prendersi una pausa, di desiderare «una vita tranquilla», ma forse è solo adesso, con il superamento del trauma, che la normalità può fare capolino.
La vicenda
● Duffy era considerata insieme ad Amy Winehouse e Adele la star del soul bianco
● Nel febbraio 2011, all’apice della carriera, annunciò di voler prendere «una pausa di riflessione». Ora sui social la confessione