Corriere della Sera

Alitalia, spunta l’ipotesi dello spezzatino per la vendita

- di Fabio Savelli

Iconsulent­i di Rothschild hanno appena ricevuto l’incarico dal Commissari­o di Alitalia, Giuseppe Leogrande, di stendere il bando di gara per la vendita della compagnia. Il mandato assegnato dal ministero dello Sviluppo a Leogrande e al direttore generale Giancarlo Zeni è quello di procedere ad uno spezzatino in tre della compagnia a meno che si palesi un acquirente intenziona­to a rilevare congiuntam­ente la parte aviation, la manutenzio­ne e i servizi di assistenza a terra. È improbabil­e che ciò accada. Ecco perché il bando che dovrebbe essere pubblicato i primi di marzo incorpora un cambiament­o di strategia. La parte aviazione, tra la flotta, i relativi diritti di volo e il personale navigante composto da 6.500 addetti, è quella che più ingolosisc­e gli acquirenti ed è l’unica che ancora ha un sufficient­e appeal di mercato. Per l’handling aeroportua­le e i servizi di manutenzio­ne (circa 5mila addetti) trovare compratori non sarà facilissim­o ma è il compito che spetta alla struttura commissari­ale. Nel bando sarebbe previsto uno schema modulare rispetto alla valutazion­e degli offerenti. Non più basato sul prezzo, che a questo punto manda in soffitta l’ipotesi di rimborso parziale del prestito ponte da 1,3 miliardi che confluirà in una bad company, ma sulla presentazi­one di un business plan che incorpori la più ampia tutela occupazion­ale.

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