La svolta Saipem, torna in utile C’è il dividendo dopo sette anni
Cao: «Cinque anni fa eravamo una preda. Superati tutti i target, ricavi a 9 miliardi»
MILANO Ritorno all’utile, distribuzione del dividendo dopo sette anni, tutti i target 2019 superati. Saipem ha chiuso l’anno con un utile netto di 12 milioni di euro, a fronte della perdita di 472 milioni dell’esercizio precedente, e ricavi per 9,1 miliardi, in aumento dagli 8,5 miliardi del 2018. La cura dell’amministratore delegato Stefano Cao, alla guida dal 30 aprile 2015, si fa sentire e la Borsa apprezza: il titolo ha chiuso con un rialzo del 4,93% a 3,596 euro.
Cao ha completato la trasformazione del gruppo da società di servizi petroliferi a global solution provider, capace di offrire le soluzioni più all’avanguardia per affrontare la transizione energetica in corso, mantenendo un ruolo di leadership a livello mondiale per sviluppi complessi e tecnologicamente avanzati in acque profonde. Circa il 96% del fatturato viene prodotto all’estero, di cui l’80% è sotto forma di prodotti e servizi che in larga parte sono forniti da aziende piccole, medie e grandi italiane. «Quando tornai nell’azienda in cui sono nato e cresciuto (l’ha guidata dal 1996 al 2000, ndr), la trovai irriconoscibile, in una situazione di assoluta crisi ma con ancora grandi competenze e professionalità», ricorda Cao. «Ho riorganizzato l’azienda, cambiato processi e uomini in posizione chiave — prosegue — ho cambiato il portafoglio di attività. Meno servizi per l’industria del petrolio e diversificazione delle fonti: più gas (infrastrutture per il gas liquefatto), più rinnovabili (campi eolici offshore e flottanti) e attività ad alto valore aggiunto. Siamo cresciuti nelle tecnologie per la segregazione e riduzione della CO2, abbiamo anche acquisito un mese fa una piccola società canadese con tecnologia distintiva di segregazione di CO2. Stiamo investendo in ricerca per la produzione di idrogeno a costi più bassi».
Nel 2019 il margine operativo lordo è stato pari a 1,146 miliardi (848 milioni nel 2018). L’acquisizione di nuovi ordini è pari a circa 20 miliardi inclusi i nuovi contratti. Il gruppo è in crescita. Durante la call con gli analisti, rispondendo a una domanda, Cao ha ricordato che «cinque anni fa l’azienda era una preda per acquisizioni, ora invece ne è alla ricerca per crescere». La società «guarda a quello che succede nel mercato, alle varie opportunità e se ne troviamo una interessante approfondiamo». Al suo arrivo nel 2015 Saipem era coinvolta in inchieste giudiziarie per corruzione internazionale e stava vivendo anche una crisi reputazionale: «Ora a livello industriale e reputazionale non abbiamo più partite pendenti», ha sottolineato Cao.
Quanto al dividendo di 1 centesimo ad azione, Cao ha precisato che «la cedola che abbiamo proposto non è una proxy (un’indicazione, ndr) per la politica di dividendi futuri, questo è un elemento sul quale dobbiamo lavorare».