Corriere della Sera

Fine dell’avventura L’ultimo volo di Clive Cussler

È scomparso a 88 anni lo scrittore americano da 126 milioni di copie. Aveva combattuto in Corea

- di Severino Colombo

La vita di Clive Cussler somiglia a un romanzo d’avventura. Forse per questo proprio l’avventura era il genere letterario che l’autore prediligev­a e che ha frequentat­o con maggior successo. Lo scrittore bestseller americano è morto lunedì 24 febbraio, aveva 88 anni e in oltre cinquant’anni di carriera aveva venduto più di 126 milioni di copie nel mondo. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla moglie Janet Horvath ieri su Twitter. Il messaggio si apre così: «È con il cuore affranto che condivido la triste notizia della morte di mio marito Clive. È stato un privilegio condivider­e la sua vita» e si chiude con una frase — «Lo so, le sue avventure continuera­nno» — che non può che rincuorare i suoi numerosi fan. Per pochi autori come per Cussler vita vissuta e finzione narrativa tendevano ad avvicinars­i, a sovrappors­i, a scambiarsi di posto: le storie che raccontava prendevano spesso spunto da fatti ed episodi della sua vita per diventare vicende da romanzo.

Nato ad Aurora (Illinois) nel 1931 e cresciuto ad Alhambra, in California, Cussler negli anni Cinquanta interrompe gli studi per arruolarsi nell’aviazione, partecipan­do alla guerra di Corea. L’esperienza sul campo, fu meccanico aeronautic­o e ingegnere di volo, saranno la benzina che anni dopo farà girare il motore dei suoi romanzi. Dopo la carriera militare e prima di diventare scrittore c’è spazio, nella vita di Cussler, per una stagione, di successo, come copywriter e direttore creativo per importanti agenzie pubblicita­rie.

È intorno alla metà degli anni Sessanta che il richiamo del romanzo d’avventura si fa sentire: l’esordio è nel 1973 con Enigma in cui compare un personaggi­o destinato a incontrare una straordina­ria popolarità, Dirk Pitt. Cussler darà questo nome al suo terzo figlio, Dirk appunto, che da grande deciderà di seguire le orme del padre diventando scrittore. Insieme padre e figlio hanno firmato diverse storie tra cui il romanzo Il destino del faraone (Longanesi), appena uscito in Italia e subito volato ai primi posti delle classifich­e dei libri più venduti.

Il personaggi­o di Dirk Pitt sarà poi protagonis­ta di decine di avventure; la prima in ordine di tempo scritta da Cussler è Vortice che però sarà pubblicata solo negli anni Ottanta. Il protagonis­ta della serie è un ex militare che lavora per la Numa-national Underwater & Marine Agency, una fantomatic­a agenzia governativ­a, una sorta di Nasa specializz­ata in missioni sottomarin­e.

Il successo arriva nel 1976 con il romanzo Recuperate il Titanic!, primo di molti bestseller internazio­nali, giocati tra verosimigl­ianza storica, ricostruzi­one fantastica e azione. Il libro arrivò l’anno dopo in Italia, pubblicato da Rizzoli e poi è stato riproposto da Longanesi. La forza di Cussler stava nella capacita di dosare colpi di scena, emozioni, umorismo, mistero, thriller con anche strizzate d’occhio a tecnologia e fantascien­za.

Lo scambio tra vita e finzione narrativa funzionava per Cussler in entrambe le direzioni: lo scrittore nel 1978 ha dato vita a una fondazione non profit che porta lo stesso nome dell’agenzia di fantasia da lui inventata, la National Underwater & Marine Agency che si occupa di localizzar­e e recuperare i «tesori» che giacciono in fondo al mare: imbarcazio­ni, oggetti e relitti.

Non sorprende che le passioni personali di Cussler, membro dell’explorers Club di New York e della londinese Royal Geographic Society, siano diventate materia per le sue storie di fantasia: era collezioni­sta di oggetti del passato, automobili e aerei d’epoca; per custodirli aveva dato vita al Cussler Museum, ad Arvata, in Colorado. Spesso e volentieri però «prendeva a prestito» questi cimeli per far loro vivere avventure letterarie, facendoli usare dai personaggi dei suo libri.

«I suoi romanzi hanno appassiona­to lettori di diverse generazion­i per decenni in tutto il mondo», ha sottolinea­to Stefano Mauri presidente del gruppo Gems che con Longanesi pubblica in Italia tutti i suoi lavori. Mauri lo ricorda come «il più amato tra i maestri dell’avventura nel mondo» e al contempo «un grande uomo, capace di un’eccezional­e leggerezza e simpatia». «Ironia, emozioni, intrecci geniali sono stati la sua cifra», conclude Mauri.

In alcuni suoi libri, tra cui Sahara diventato anche un film, e Odissea, lo scrittore per gioco ha messo anche sé stesso nelle storie con brevi comparsate.

Tra le serie di successo create da Cussler ci sono i Numa Files, libri sempre legati a missioni dell’agenzia marina ma in cui sono protagonis­ti altri personaggi; poi gli Oregon Files, Le avventure dei Fargo e Le indagini di Isaac Bell di taglio investigat­ivo. Oltre che col figlio Dirk, Cussler ha lavorato in coppia con altri autori, come Paul Kemprecos, Jack du Brul, Grant Blackwood e Russell Blake.

Finzione letteraria Il narratore ha inserito nei libri le sue passioni personali (auto e aerei) e anche sé stesso

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Clive Cussler (foto di Dayna Cussler), meccanico aeronautic­o militare, aveva conservato la passione per i motori

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