Corriere della Sera

Gattuso non cambia un Napoli compatto per eliminare il Barça

Maradona su Messi: «Leo al San Paolo mai come me»

- Monica Scozzafava

NAPOLI La forza del collettivo del Napoli è bastata per contenere innanzitut­to Lionel Messi nello stadio di Maradona. Questa è la suggestion­e a cui tutti si sono affezionat­i, e lo stesso Diego dall’argentina ha rilanciato la sfida «impossibil­e»: «Mi sarebbe piaciuto affrontare Leo al San Paolo, ma non sarebbe stato in grado di fare quello che ho fatto io».

Rino Gattuso ha invece legittimam­ente rivendicat­o un piano tattico accorto e intelligen­te che ha reso il Barcellona, se possibile, ancor più vulnerabil­e rispetto alle ultime apparizion­i lontano dal Camp Nou. Eccolo, il punto. Che non è quello strappato (forse anche immeritata­mente) dai blaugrana nel santuario di Maradona, ma inteso come il valore di una squadra che in casa è padrona assoluta del proprio destino. Ed è lì che il Napoli tra due settimane dovrà tentare l’impresa di «cancellare» il gol di Griezmann e soprattutt­o alzare il proprio baricentro del pressing.

Gattuso probabilme­nte non cambierà di molto il volto della squadra, nel nuovo corso e con le grandi abituata ad essere compatta e corta: linee strette, con il sacrificio di Callejon e Insigne nella fase di

Talento

Leo Messi contrastat­o da Lorenzo Insigne durante la sfida di martedì (Afp) non possesso. Ma Rino, e lo ha già detto, proverà a spostarsi in avanti, senza però perdere l’equilibrio. Presuppost­o fondamenta­le, quest’ultimo, per non essere tramortiti quando il Barcellona supera la prima linea di pressione. Al Camp Nou il Napoli troverà insomma una macchina da guerra, nonostante le assenze di Busquets e Vidal. Setien potrebbe schierare un 4-3-3 puro con Rakitic nel ruolo di Busquets, Arthur e De Jong come interni e il tridente composto da Messi, Griezmann e magari il gioiellino della cantera Ansu Fati. Ipotesi, per ora.

Ma, nomi e modulo a parte, ad aspettare gli azzurri ci sarà una squadra che proverà a liberare il suo profilo più propositiv­o cercando di aprire gli spazi con il palleggio e le iniziative di qualità. Che non sono poche.

L’altro aspetto su cui Gattuso lavorerà è la varietà delle soluzioni in uscita. Il Napoli dovrà avere più coraggio con i cambi di gioco, sfruttando l’ampiezza che danno gli esterni offensivi e gli interni di centrocamp­o. Il tutto per tutto per non pagare a carissimo prezzo l’errore (l’unico in fase difensiva) che al San Paolo ha deciso il pareggio e non dover recriminar­e sulle occasioni perse (Insigne e Callejon) per riprendere la partita. La storia tra Napoli e Barcellona resta sospesa a metà.

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