L’inter fa le prove con le porte chiuse
Si parte col Ludogorets, domenica c’è la Juve
MILANO Il primo e l’ultimo. L’inter è la prima squadra italiana a tornare in campo dopo lo stop imposto domenica scorsa per l’emergenza coronavirus. In un San Siro blindato e a porte chiuse, in cui saranno ammesse solo le quattro televisioni proprietarie dei diritti e nessun altro giornalista, i nerazzurri si giocano la qualificazione agli ottavi di finale di Europa League contro i bulgari del Ludogorets e Antonio Conte non può essere contento di doverlo fare in una situazione simile: «Il calcio ha bisogno del pubblico, di sentire l’atmosfera». Il 2-0 dell’andata è un’assicurazione sufficiente per passare il turno. Ci sarà turnover quasi in tutti i reparti, eccetto l’attacco. Davanti, vista la squalifica di Lautaro, il tecnico nerazzurro dovrà puntare su Lukaku e Sanchez, mentre a centrocampo è probabile l’impiego di Eriksen dall’inizio. «È sempre più coinvolto e la sua condizione è migliorata», sottolinea l’allenatore.
Il Ludogorets però è anche l’ultimo ostacolo prima del big match di domenica contro la Juventus che potrà dire molto sulle ambizioni scudetto dell’inter, attesa quattro giorni dopo da un’altra sfida da dentro o fuori, la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro il Napoli.
«Ci stiamo preparando per continuare questo ciclo di partite: alla fine vedremo cosa l’inter potrà dire». Stasera Conte schiererà tra i pali ancora Padelli, sarà probabilmente l’ultima volta perché domenica contro la Juventus è atteso, dopo un mese di assenza, il rientro di Handanovic.