Dal rugby alla Formula 1, così il virus ora muta lo sport
Cancellata Irlanda-italia del Sei Nazioni, a rischio i primi quattro Gp. «Isolate» le squadre italiane
C’è chi arriva con le mascherine sul viso e l’epidemiologo al seguito, come i giocatori del Ludogorets che stasera affronteranno l’inter in un San Siro a porte chiusissime.
C’è chi non arriva proprio: dopo le ungheresi del Sopron, che si sono rifiutate di affrontare Schio in campo neutro a Lubiana per l’eurolega di basket femminile, anche le lettoni del Riga, stesso campo e stesso torneo, hanno detto no alla partita con la Reyer Venezia, tanto che la Fiba ha dovuto arrendersi e chiedere alle due italiane di restare a casa. Spostate a data da destinarsi.
C’è chi si rassegna a ospitare i giocatori delle squadre italiane, ma gentilmente invita i tifosi a non partecipare alla trasferta, «al fine di prevenire la possibile diffusione del contagio»: è quello che ha chiesto lo Zalgiris Kaunas all’olimpia Milano, che domani sfiderà i lituani in Eurolega.
C’è chi al contrario non si rassegna, come Juventus e Milan che hanno chiesto (i bianconeri direttamente al presidente federale Gravina) di rinviare le partite con Inter e Genoa: vogliamo il nostro pubblico, la motivazione, le porte chiuse non ci piacciono. La Lega oggi risponderà di no.
C’è chi chiude la questione drasticamente, come l’organizzazione del Sei Nazioni di rugby: dopo l’appello del ministro della Sanità irlandese, è arrivata la decisione di rinviare a chissà quando la sfida tra
Irlanda e Italia, in programma sabato 7 marzo. E pure su Italia-inghilterra ci sono mille dubbi. Ma almeno il rugby un precedente ce l’ha: causa mucca pazza, nel 2001 il torneo durò 9 mesi. Almeno è rinviato anche l’appuntamento con il cucchiaio di legno.
Lo sport italiano è stato messo in quarantena dal resto del mondo. Situazione tra lo spiacevole e l’imbarazzante.
Ma la paura del Coronavirus non risparmia neppure la Formula 1, che rischia di cominciare la stagione ben più in là del 15 marzo. Motivo? Tra meno di una settimana i team dovrebbero trasferirsi in Australia, dove però le frontiere sono poco meno (o poco più?) che sbarrate per evitare il virus. Il 22 marzo, poi, il Circus dovrebbe trasferirsi in Bahrein (e per le frontiere vedi alla voce Australia). Terzo Gran premio in calendario (e a rischio) il 5 aprile in Vietnam; il quarto, e già cancellato, il 19 aprile a Shanghai, superfluo spiegare il perché. Charles Leclerc, ieri, a domanda ha risposto: «La sicurezza e la salute prima di tutto».
E in tutto questo, ogni giorno di più vacillano le certezze che l’olimpiade 2020 possa davvero cominciare a Tokyo. Tutti dicono che sì, alla fine si farà, ma intanto è partita la ricerca di un piano B. Lo sport ai tempi del Coronavirus.
Mascherine
I calciatori del Ludogorets a Milano con mascherine sul viso ed epidemiologo
Richieste di rinvio Juve e Milan vogliono rinviare Inter e Genoa per avere il pubblico ma la Lega dirà di no