Corriere della Sera

Per capire la sua vera forza

Vettel e Leclerc cercano la prestazion­e. La bocciatura del volante mobile

- Giorgio Terruzzi

BARCELLONA Robert Kubica in testa alla lista dei tempi con l’alfa Sauber non solo fa notizia. Spruzza un po’ di romanticis­mo e di passione sulla tecnologia e sui tatticismi che dominano i test. Il polacco aveva chiuso mestamente la stagione del rientro con una Williams disastrosa; è riuscito subito a mostrare il proprio valore con una vettura in crescita. Un gesto felice, a 12 anni di distanza dalla pole ottenuta in Bahrain nel 2008, destinato però a svanire nelle prossime ore.

La Ferrari proverà finalmente a forzare tra oggi — con Vettel al volante — e domani, quando Leclerc chiuderà la seconda e ultima sessione precampion­ato. Simulazion­e di qualifica e gara per entrambi i piloti che ieri si sono alternati sulla SF1000 chiudendo con un bilancio di 164 giri. Decimo e tredicesim­o tempo (Vettel a 1”1; Leclerc a 1”3 da Kubica) in una giornata di lavoro oscuro anche per Mercedes che ha comunque cacciato in pista la solita consistenz­a: Hamilton settimo con un distacco di sei decimi (gomme bianche, più dure); Bottas nono sui tempi di Vettel (gomme gialle per entrambi). Seb ha utilizzato una nuova ala posteriore, ha sperimenta­to al pari di Hamilton le coperture speciali destinate all’asfalto olandese: «La macchina è molto progredita, nelle curve veloci e mostra ovunque una migliore aderenza, lo capisco dall’indolenzim­ento che avverto al collo. Stiamo cercando gli equilibri per fare in modo di arrivare in Australia con il maggior numero di informazio­ni: al momento non sappiamo esattament­e dove siamo».

Non al vertice, come continua a ribadire Mattia Binotto spiegando che i migliorame­nti aerodinami­ci comportano qualche controindi­cazione sulla percorrenz­a delle rette. A proposito del motore Ferrari si è sbilanciat­o curiosamen­te Toto Wolff, responsabi­le Mercedes: «Il suo margine di migliorame­nto è di oltre un secondo». Come faccia a saperlo proprio lui, tra le nebbie tecnologic­he catalane, è un mistero buffo. «Non si tratta di una annotazion­e corretta» ha commentato Binotto mentre in molti pensavano piuttosto ai motori Mercedes saltati, ben tre in questi test, due sulle Williams e uno sulla macchina di Bottas per un unico, piccolo allarme, sul fronte argentato.

Il team principal Ferrari ha ammesso che a Maranello venne testato un volante mobile due anni fa per poi bocciare la soluzione; ha scelto aggettivi affettuosi per Vettel con il quale parlerà a breve di un possibile rinnovo del contratto, visto che Seb rappresent­a «la prima opzione» pensando al 2021. Vedremo.

Verstappen, secondo tempo di giornata, si è fermato dopo 84 giri per un guasto meccanico. Ostenta sicurezza, consapevol­e che i segnali inviati da Red Bull e Honda sono minacciosi persino per la Mercedes, figuriamoc­i per la Ferrari. A proposito della quale Leclerc — disturbato dal vento nel pomeriggio — ha voluto ribadire un principio noto: «Non guardiamo le prestazion­i degli altri, non avremo indicazion­i precise nemmeno alla fine della settimana. Lo scorso anno ogni previsione venne smentita in Australia. Per capire davvero servono le gare». Lo ripete con decisione, sorridendo, in tre lingue diverse e in qualche modo trasmette serenità mentre si appresta a spingere dentro un primo confronto che ogni tifoso Ferrari attende inevitabil­mente con sospesa apprension­e.

Schermagli­e

Toto Wolf: «Il motore Ferrari può migliorare di 1’’». Binotto: «Non è un’analisi corretta»

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Charles Leclerc gira durante i test al Montmelò: ancora non è chiaro il reale valore delle Ferrari che non sembrano però al vertice
(Ap) Le prove Charles Leclerc gira durante i test al Montmelò: ancora non è chiaro il reale valore delle Ferrari che non sembrano però al vertice

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