Corriere della Sera

Mancano i gregari E i velocisti non trovano il re

- Marco Bonarrigo

L’ambitissim­o (e ben remunerato) titolo di Re degli Sprinter è da tempo vacante: finito il tempo dei monarchi assoluti (i Cipollini, i Petacchi, il primo Cavendish), evaporato Kittel, alle soglie della pensione Greipel e, appunto, Cavendish, il ciclismo attende invano un degno successore. All’uae Tour (complici caldo, salita in dosi accettabil­i, strade perfette) i candidati abbondereb­bero. Ma alla terza tappa (su cinque) disegnata per gli sprinter, il titolo resta da assegnare: dopo Ackermann (1ª) e Ewan (2ª), ieri è toccato a Dylan Groenewege­n. Tre ruote veloci, tre stili diversi: il tedesco asso nello zigzagare per infilarsi in prima fila, l’australian­o superbo negli sprint ripidi e irregolari, l’olandese quando (come ieri) si va di potenza pura. Dopo un debutto sottotono, si è rivisto (2°) anche Nando Gaviria. Il colombiano vorrebbe tornare ai livelli sublimi di 2/3 anni fa mentre fa progressi (4°) anche Sam Bennett, l’irlandese che stupì al Giro d’italia 2018. Gli aspiranti re hanno tutti lo stesso problema: nessun team mette più a loro disposizio­ne un «treno» di gregari completo. A Dubai i gregari abbondano, ma dalla Tirreno-adriatico a fine stagione nessuno «congelerà» più tre o quattro uomini per il velocista principe, che spesso dovrà fare da solo (o quasi) sprecando energia e occasioni preziose. Domani e sabato (dalle parti di Abu Dhabi, dove l’uae Tour si conclude) il primo bilancio di una sfida protesa verso la Sanremo. Oggi, nella replica della salita di Jebel Hafeet, Pogacar e Lutsenko tenteranno l’assalto alla maglia rossa di leader di Adam Yates che, con gambe eccellenti e un minuto abbondante di vantaggio sullo sloveno, parte favorito.

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L’olandese Dylan Groenewege­n, 26 anni
(Afp) Sprinter L’olandese Dylan Groenewege­n, 26 anni

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