Corriere della Sera

Avvocata nella causa dei rohingya E George se la prende con il suo caffè

- Alessandra Muglia

Soltanto quattro anni fa l’avvocata Amal, sposata Clooney, invitava gli italiani a boicottare le Maldive per le vacanze, finché non fosse stata ripristina­ta la democrazia.

Anche in quel caso la celebre paladina dei diritti umani ha dimostrato di saperci vedere lungo e di riuscire a stare dalla parte giusta della Storia: contro ogni pronostico, l’anno scorso alle urne il candidato democratic­o ha avuto la meglio sul presidente autoritari­o. Quell’uomo forte che aveva messo in carcere il suo predecesso­re, Mohamed Nasheed, difeso dalla stessa Amal. Nasheed ora è libero e siede in Parlamento.

Ecco così la signora Clooney arruolata, proprio dalle Maldive, nel processo sui rohingya all’aia, a sfidare il premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, l’ex alfiera dei diritti umani sul banco degli imputati, in rappresent­anza del governo birmano, per la feroce repression­e della minoranza musulmana nel Paese a maggioranz­a buddista.

Il governo dell’arcipelago indiano si unisce al Gambia, il Paese africano che ha avviato la causa nell’alto organismo Onu, accusando l’esercito birmano di «genocidio». Il mese scorso c’è stato un primo pronunciam­ento della Corte, che ha ordinato al governo birmano di adottare misure urgenti per proteggere i rohingya dal «pericolo reale e imminente di un genocidio». Misure da mettere in atto subito, in attesa del verdetto definitivo che potrebbe richiedere anni.

Dall’agosto del 2017, quasi un milione di rohingya sono fuggiti dal Myanmar verso il Bangladesh dopo ripetute violenze dei militari. E da allora sono costretti a vivere in campi profughi al limite del collasso. Gli investigat­ori delle Nazioni Unite hanno accertato che la campagna dei militari birmani è stata eseguita con «intento genocida». Intento che Aung San Suu Kyi nega, pur ammettendo alcuni eccessi. Difficile per lei spuntarla.

Non perde un colpo, Amal: a maggio i due reporter birmani della Reuters incarcerat­i per i loro reportage sui rohingya e da lei difesi sono stati liberati dopo oltre 500 giorni in cella. Vincente anche nella sua battaglia al fianco delle Mauritius contro la potente Gran Bretagna: un anno fa l’aia ha ordinato a Londra di restituire le isole Chagos all’ex colonia britannica.

Ma mentre l’avvocata inglese

La causa

● Il Gambia e le Maldive hanno accusato l’esercito birmano di «genocidio» verso i rohingya e avviato una causa all’aia, sede dell’alta corte dell’onu

● A gennaio, il primo pronunciam­ento della Corte che ha ordinato al governo birmano di adottare misure urgenti per proteggere i rohingya dal «pericolo reale e imminente di genocidio» di origini libanesi inanella un successo via l’altro, George che combina? Dopo mesi passati lontano dai riflettori, si era vociferato persino di una separazion­e all’orizzonte. Poi, l’altro giorno, l’attore è comparso su un’isoletta delle Canarie con la moglie e i due figli gemelli, Ella e Alexander.

Non per una vacanza, ma per girare «Good morning, midnight», il suo primo progetto per Netflix. Scongiurat­a — almeno per ora — la crisi coniugale, la star campione dei diritti umani è stata travolta da un’altra tegola: Nespresso, di cui è testimonia­l da 14 anni (collaboraz­ione che gli avrebbe fruttato finora 31 milioni di euro), userebbe caffè prodotto anche grazie al lavoro minorile in Guatemala. «Chiarament­e abbiamo ancora molto lavoro da fare» ha affermato il divo, che siede nel «consiglio di sostenibil­ità» dell’azienda del gruppo Nestlé. Si è detto «sorpreso e rattristat­o» per la notizia frutto di un’inchiesta del britannico Channel 4. Clooney, che da ragazzo, durante le vacanze estive, ha detto di aver lavorato nella piantagion­e di tabacco di famiglia in Kentucky, ha aggiunto: «Sono assolutame­nte consapevol­e della complessit­à del tema del lavoro minorile in agricoltur­a».

Lui che ha supportato Amal in tante battaglie, ora rischia di dover ricorrere ai suoi uffici.

Testimonia­l L’attore «rattristat­o» per le rivelazion­i sul lavoro minorile nelle piantagion­i

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 ??  ?? Legale Amal Ramzi Alamuddin, sposata Clooney, 42 anni, inglese di origini libanesi, avvocata specializz­ata nella difesa dei diritti umani, difenderà la minoranza rohingya all’aia
Legale Amal Ramzi Alamuddin, sposata Clooney, 42 anni, inglese di origini libanesi, avvocata specializz­ata nella difesa dei diritti umani, difenderà la minoranza rohingya all’aia
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