Corriere della Sera

La vendetta di Al Pacino

«Hunters», serie su una squadra a caccia di nazisti Le associazio­ni ebraiche: troppi falsi storici sui lager

- Francesca Scorcucchi

La scena contestata Una partita a scacchi con gli ebrei usati come pedine umane schwitz Memorial ha criticato la rappresent­azione fittizia di quanto successo nel lager, descrivend­o come pericoloso questo racconto troppo creativo della realtà. In particolar­e non è piaciuta una scena, che descrive una partita a scacchi con gli ebrei usati come pedine umane, uccise nel momento in cui una mossa determina una cattura.

In un tweet Auschwitz Memorial ha fatto sapere che quei luoghi erano intrisi di sofferenze e dolori ben documentat­i dai sopravviss­uti e che inventare un falso gioco perverso non solo può essere pericoloso ma può diventare anche utile ai negazionis­ti. Rischio reale se si pensa che un recente studio ha rivelato che il 60% degli americani ha posizioni antisemite (e anche in Italia, Eurispes fa sapere che un italiano su sei sostiene che la Shoah non sia mai esistita).

Il creatore della serie, David

Weil, la cui nonna è una sopravviss­uta all’olocausto come la parente del protagonis­ta, ha risposto alle critiche spiegando che il racconto ha tratto aspirazion­e da eventi reali ma non ha mai avuto aspirazion­i documentar­istiche e che la principale preoccupaz­ione della produzione era quella di raccontare la persecuzio­ne ebrea senza attingere da esperienze personali. «Quello che era importante per me – dice l’autore – era rappresent­are il sadismo e la violenza perpetrata dai nazisti nei confronti degli ebrei e di altri gruppi di popolazion­e».

Per Al Pacino si tratta di sterili polemiche: «Quando ho letto il copione del primo episodio ho capito subito che si sarebbe trattato di un progetto significat­ivo e importante. Amo quando riesco a percepire un racconto personale nelle sceneggiat­ure che ricevo. Questa storia lo è e così ho voluto saperne di più e poi farne parte». Del suo personaggi­o, il ricco Meyer Offerman, dice: «Si tratta di una personalit­à complessa e misteriosa che si scoprirà man mano che la serie proseguirà con gli episodi».

Offerman ripete spesso un detto ebreo: la migliore forma di vendetta è la felicità, salvo poi correggers­i. «Non è vero, la migliore forma di vendetta è la vendetta». Per David Weil il fine ultimo è fare arrivare lo spettatore a porsi delle domande: «Se cacciamo i mostri, se li uccidiamo per vendetta, se placchiamo così la nostra sete, rischiamo di diventare a nostra volta dei mostri?».

d Accetto le critiche ma non avevo alcuna intenzione documentar­istica: nel thriller rappresent­o il sadismo e la ferocia nei confronti delle vittime L’autore David Weil

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Al Pacino (secondo da sinistra), 79 anni, con il cast di «Hunters», la serie tv prodotta da Jordan Peele e visibile su Amazon Video in cui il divo è a capo di una squadra di ebrei impegnata nella caccia di un gruppo di nazisti, nella New York degli anni Settanta
Impegnati Al Pacino (secondo da sinistra), 79 anni, con il cast di «Hunters», la serie tv prodotta da Jordan Peele e visibile su Amazon Video in cui il divo è a capo di una squadra di ebrei impegnata nella caccia di un gruppo di nazisti, nella New York degli anni Settanta
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