NON DIMENTICHIAMO GLI ITALIANI VITTIME DELLE BOMBE ALLEATE
Caro Aldo, ho notato spesso lettere riguardanti lo sterminio degli ebrei in Italia e i deportati italiani in Germania. Non vedo mai lettere circa le vittime civili italiane dei bombardamenti alleati che con ogni probabilità furono più numerose. Sembra quasi che si voglia nascondere quest’aspetto della guerra. Io penso sia giusto che i giovani sappiano pure cosa ci fecero i «buoni» durante la guerra.
Carlo Pietro Colombo
Caro Carlo Pietro,
Lei ha ragione: dei bombardamenti subiti dall’italia e delle vittime si parla poco. Eppure furono tragedie: si pensi al martirio di Foggia, che nell’estate del 1943 fu rasa al suolo; i morti furono più di ventimila.
Anche Milano e altre città vennero provate duramente. Oltre alle vite umane, l’italia perse una parte del suo patrimonio artistico: si pensi agli affreschi di Mantegna a Padova, alla basilica di San Lorenzo a Roma, all’abbazia di Montecassino, a Santa Chiara a Napoli, a molti altri tesori.
Tuttavia va ricordato che i francesi, gli inglesi, gli americani non bombardarono l’italia perché eravamo loro antipatici; lo facevano perché Benito Mussolini, oggi molto rimpianto, aveva loro dichiarato guerra. E per non farsi mancare nulla aveva dichiarato guerra pure all’unione Sovietica. Con tardivo buonsenso il re dalla guerra ci portò fuori, e questo risparmiò all’italia distruzioni totali come quelle toccate alla Germania nazista. Tuttavia i bombardamenti continuarono anche dopo l’8 settembre: la pessima gestione dell’armistizio — da parte del governo Badoglio ma pure degli Angloamericani — e l’invasione tedesca fecero sì che l’italia diventasse un campo di battaglia. Alcuni bombardamenti furono inutilmente crudeli. Altri furono controproducenti: nell’abbazia di Montecassino i tedeschi non c’erano; vi arrivarono quando le macerie erano diventate una sorta di fortezza, poi presa dagli eroici polacchi del generale Anders. Delle bombe alleate, ripeto, si è sempre parlato poco, per la stessa logica con cui si insabbiarono le stragi tedesche: nel dopoguerra bisognava andare avanti; e gli Stati Uniti erano i nostri principali alleati, accanto alla Germania federale.