Corriere della Sera

Le Regioni: «Misure insufficie­nti» Il governo prepara un nuovo decreto

La prossima settimana un ulteriore pacchetto per la crescita. L’assessore lombardo Caparini: «Non c’è nulla per lavoratori e aziende esterne alla zona rossa»

- Francesca Basso

MILANO Misure insufficie­nti. Cambiano i toni, ma è la sintesi dei governator­i di Lombardia (Lega), Veneto (Lega) ed Emilia-romagna (Pd), le locomotive industrial­i del Paese. Il premier Giuseppe Conte cerca di rassicurar­e: «Domattina (oggi, ndr) pubblicher­emo il nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri, in pieno raccordo con le valutazion­i dei presidenti di Regione». E aggiunge che il governo «sta lavorando a un terzo intervento», che potrebbe arrivare la prossima settimana. La Lega vuole lo sforamento del vincolo di bilancio del 3%.

Il mondo dell’economia è da giorni che chiede interventi tempestivi e adeguati, ma nemmeno i 200 milioni sbloccati dal Consiglio dei ministri di venerdì sera per la cassa integrazio­ne in deroga per le tre Regioni soddisfa. «I 200 milioni autorizzat­i sono risorse che Veneto, Lombardia ed Emilia-romagna hanno già ora nelle proprie disponibil­ità», ha attaccato l’assessore al Lavoro del Veneto, Elena Donazzan. Per il governator­e del Carroccio Luca Zaia «è necessario che il governo inietti risorse per salvare il cuore produttivo dell’italia. Servono misure straordina­rie e un piano industrial­e di riposizion­amento all’estero per l’industria turistica. In Veneto il turismo vale 18 miliardi di fatturato e rischia di azzerarsi».

La Lombardia boccia il decreto perché «non c’è nulla per i lavoratori e le aziende esterne alla zona rossa». Per l’assessore al Bilancio, Davide Caparini (Lega), le misure sono «minime»: «Gli stanziamen­ti del governo a sostegno dei lavoratori autonomi e subordinat­i, in base ai nostri calcoli, non sono sufficient­i a coprire la metà del periodo previsto. Per la platea dei circa 25 mila lavoratori i 24,2 milioni stanziati coprono solo 45 giorni». Il governator­e dell’emilia-romagna, Stefano Bonaccini del Pd, seppure salvi il decreto («bene le misure per la zona rossa»), sottolinea che «la zona rossa vale 10 Comuni nel Lodigiano e Vo’, nel Padovano. Noi invece stiamo parlando di tre Regioni molto colpite, dove si produce la metà del Pil italiano». Bonaccini ha anticipato che «mercoledì saremo chiamati, come presidenti di Regione, a presentare proposte». Il presidente di Confcommer­cio, Carlo Sangalli, chiede un piano di emergenza nazionale.

Il secondo provvedime­nto a cui sta lavorando il governo sarà un maxi-decreto d’emergenza per il quale sarà chiesta l’autorizzaz­ione al Parlamento per lo scostament­o dai saldi di bilancio. Servirà la maggioranz­a assoluta ma il leader della Lega Matteo Salvini, che stima in 20 miliardi le risorse necessarie, ha garantito: «Siamo pronti a votarlo». Nella maggioranz­a si esclude però lo sforamento del 3%. Le priorità del secondo decreto, ha indicato il sottosegre­tario al Mef, Laura Castelli, sono «sostegno all’export e promozione dell’italia nel mondo, sblocco immediato e cantierizz­azione degli investimen­ti, crediti d’imposta e maggiore liquidità per le imprese». Poi il governo Conte si concentrer­à sul terzo testo.

I provvedime­nti

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 ??  ?? Economist The Economist dedica la copertina europea al coronaviru­s. «Sta diventando globale», dice lo strillo, senza citare il virus, che «metterà alla prova tutti i sistemi politici, nei Paesi ricchi e in quelli in via di sviluppo»
Economist The Economist dedica la copertina europea al coronaviru­s. «Sta diventando globale», dice lo strillo, senza citare il virus, che «metterà alla prova tutti i sistemi politici, nei Paesi ricchi e in quelli in via di sviluppo»

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