L’america alza l’allerta sull’italia: «Evitate i viaggi nelle aree colpite»
Prima vittima negli Usa. Superati i 100 casi in Francia Alunni di un’elementare in quarantena a Bonn La Turchia blocca i voli da e per il nostro Paese
Viaggi sconsigliati nelle regioni italiane a rischio e controlli medici su chi parte per gli Stati Uniti. La Casa Bianca alza a quattro l’allerta nei confronti del nostro Paese e, anche se non vieta i voli, prende misure drastiche. «Siamo preparati a combattere il coronavirus», ha detto Donald Trump in conferenza stampa. Intanto nei pressi di Seattle è morta la prima persona affetta da Covid-19 e il governatore ha dichiarato lo stato di emergenza. Sulla West Coast anche i primi casi di scuole chiuse: una sempre nello stato di Washington, l’altra in Oregon.
86 mila casi Nel mondo (circa tremila vittime, oltre 2.700 in Cina). Sulla Terra siamo 8 miliardi
I contagi
Il mondo tenta di evitare che il coronavirus da epidemia si trasformi in pandemia. Sono quasi 86 mila i casi confermati e le morti sfiorano le tremila unità. La maggioranza dei malati rimane in Cina, 79.251 contagi e 2.835 decessi, seguita dalla Corea del Sud (3.150 casi, 17 morti) e dall’italia (1.128 casi, 29 morti).
Viaggi vietati
Anche Hong Kong ha emesso un’allerta rossa per l’italia, sconsigliando i viaggi non necessari. Dopo Israele, Seychelles, Mauritius e Giordania si allunga sempre di più la lista delle nazioni che sbarrano le loro frontiere agli italiani e a chi arriva dal nostro Paese. Ultimi ad aggiungersi sono stati le autorità delle isole pacifiche di Tuvalu. Scelta analoga hanno fatto le Isole Cook, sempre nel Pacifico, e il Kuwait. Si infoltisce anche l’elenco di chi impone o suggerisce una quarantena di 14 giorni per i passeggeri in arrivo dall’italia o più specificamente dalle zone focolaio del Nord. Ultimi a introdurre la misura, già in vigore da giorni nel Regno Unito e in Romania, sono stati con varie gradazioni di obbligo Macao, Panama, Ciad, Malta, Eritrea, Montenegro e Territori Palestinesi. Monitoraggi rafforzati, come il controllo della temperatura, per chi si reca in Messico, Malaysia, Nicaragua, Russia, Bielorussia, Cipro, Slovacchia, Sudafrica e Cuba. La Turchia ha sospeso a partire da ieri notte tutti i voli da e per l’italia mentre la Repubblica Dominicana solo quelli per Milano. Il Montenegro non vola a Milano e Bologna. Cancellati i voli charter da Malpensa per Antigua e Barbuda.
Crociera interrotta
Un gruppo di turisti italiani che si trova in crociera ai Caraibi a bordo della Msc Preziosa, è stato costretto ieri a interrompere il viaggio a causa delle misure restrittive, in vigore in alcune isole dell’arcipelago, per chi proviene da Paesi infetti. La nave si è fermata in Martinica, porto di imbarco e sbarco in territorio francese per far scendere i connazionali che rientreranno con un charter in Italia.
In Europa
La Francia arriva a 100 casi accertati e ha deciso di vietare tutti gli assembramenti con più di 5 mila persone in un luogo chiuso. La decisione non si applica al campionato di calcio, ma solo ad alcuni eventi sportivi come la semi maratona di Parigi o il Salone dell’agricoltura. In Germania, dove gli infetti sono 79, sono finiti in quarantena quasi 200 bambini di una scuola elementare di Bonn dopo che una dipendente di 23 anni dell’istituto è risultata positiva al test sul coronavirus. In Svizzera i casi di contagio sono saliti a 12 mentre in Norvegia sono passati a tre.
A Teheran
In Iran i contaminati sono 593 e i morti 43. Le autorità di Teheran respingono le voci che parlano di 200 morti: «Sono solo menzogne» e impongono un semi-blocco di Qom, il focolaio dell’epidemia.
La recidiva
Dopo quello in Giappone un altro caso di possibile recidiva al coronavirus è stato registrato in Corea del Sud dove una donna di 73 anni dimessa dall’ospedale il 22 febbraio risultata positiva venerdì scorso, per la seconda volta, al test sul
5mila persone Il numero max oltre il quale scatta il divieto di riunione in Francia (per i luoghi chiusi)
Covid-19. Probabilmente queste persone hanno incontrato un diverso ceppo del virus.
L’allarme di Kim
Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha sollecitato sforzi di prevenzione più stringenti contro i rischi legati al coronavirus, mettendo in guardia dalle «gravi conseguenze» se l’epidemia raggiungesse il Paese. In una riunione del Politburo del Partito dei Lavoratori, Kim ha chiesto di rafforzare controlli e test per stroncare «tutti i canali attraverso i quali la malattia infettiva potrebbe trovare la sua strada».