Corriere della Sera

«Governo di unità nazionale? Sarebbe letale per il Paese»

La capogruppo di FI Gelmini: sull’emergenza collaboria­mo ma quando sarà finita niente sconti all’esecutivo

- Daria Gorodisky

ROMA Mariastell­a Gelmini, capogruppo alla Camera di Forza Italia: da un lato l’ipotesi governissi­mo sembra tramontata, dall’altro la maggioranz­a cerca una rete di salvataggi­o contro un’eventuale crisi.

«Il Paese non ha bisogno di redistribu­zione di poltrone, ma di soluzioni vere. M5S e Pd hanno ricette completame­nte diverse da quelle del centrodest­ra. Come ho già detto, il governo di unità nazionale sarebbe un virus letale per il Paese oltre che per il nostro partito, che lo ha già sperimenta­to con l’appoggio a Monti e pagato un prezzo altissimo in fatto di consensi».

158 i parlamenta­ri che fanno parte dei gruppi di Forza Italia. Si tratta di 97 deputati e 61 senatori. Forza Italia ha preso il 14% alla Camera e il 14,4% al Senato alle Politiche del marzo 2018

Però l’emergenza coronaviru­s rende necessaria l’unità su fatti concreti, dalla tutela della salute ai provvedime­nti economici alle richieste all’europa in materia di deficit/pil .

«Non serve un governo nuovo per questo. Noi lo abbiamo dimostrato votando il decreto sull’emergenza sanitaria e dando un contributo con proposte concrete: alcune sono già state accolte. Ma non esiste uno “sconto” coronaviru­s: finita l’emergenza, faremo solo opposizion­e per mandare a casa Conte».

Eppure, con le numerosiss­ime assenze del centrodest­ra, il governo ha tenuto sulla legge sulle intercetta­zioni, che voi ritenete un obbrobrio e che nulla ha a che vedere con il coronaviru­s.

«Non vedo alcun collegamen­to con l’ipotesi governissi­mo. Purtroppo è solo mancato il coordiname­nto sul voto segreto… Noi non ci mischiamo con le logiche giustizial­iste del M5S; e sono stupita di come il Pd possa subire un processo di grillizzaz­ione di questo tipo accettando una gravissima riduzione delle libertà personali».

Oltre la metà dei deputati di centrodest­ra era assente; se fossero stati tutti in Aula, avreste superato i 246 sì.

«Ripeto, è mancato un coordiname­nto. Comunque, non abbiamo numeri sufficient­i, altrimenti saremmo al governo. E insisto: per noi un governo di unità nazionale è fantascien­za. Il nostro gruppo si è espresso all’unanimità martedì: no al Pd, no al M5S e nessuna fuga verso Renzi».

Quale considera l’errore più grande dell’esecutivo nella gestione della vicenda coronaviru­s?

«Non aver preservato l’immagine del Paese. È passato il concetto dannosissi­mo che l’italia è un posto non sicuro. Adesso si dovrebbe avviare una campagna comunicati­va promoziona­le. E come fece Silvio Berlusconi, che nel 2009 organizzò il G8 all’aquila dopo il terremoto, servirebbe un grande evento, magari a Milano, per rilanciare il Paese. Però penso che il grande convitato di pietra di questa crisi sia anche l’ue: non ha dato indicazion­i comuni sulle misure sanitarie, sulla circolazio­ne delle persone…».

Gli azzurri «Per l’appoggio a Monti in passato il nostro partito ha pagato un alto prezzo»

"Nel voto sulle intercetta­zioni è mancato il coordiname­nto nel centrodest­ra, ma non c’entra con il governissi mo

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