Corriere della Sera

L’app anti traffico: meno inquini, più guadagni

Finlandia, i «crediti» spendibili in servizi

- Sandro Orlando

Lahti è una cittadina a un centinaio HELSINKI di chilometri a nord della capitale finlandese. Una piccola realtà sulle rive del lago Vesijärvi, circondata dai boschi, che però oggi ha un grande problema.

«Solo il 5% degli spostament­i in città è effettuato con i mezzi pubblici, perché la maggior parte dei residenti si muove in auto», stima Anna Huttunen, la dirigente che coordina i progetti di mobilità del Comune.

Ecco perché le strade della città sono sempre intasate, anche se il 70% della popolazion­e (120 mila persone) abita in un raggio di 5 chilometri dal centro.

L’amministra­zione locale ha cominciato a confrontar­si con il problema nel 2014, quando il traffico era diventato la seconda fonte di emissioni di gas serra. Ed è allora che Lahti si è dotata di un piano per un trasporto sostenibil­e, che ha portato a rinnovare la flotta di autobus con mezzi a basse emissioni, di categoria Euro6.

E ora, con un esperiment­o avviato lo scorso autunno, la città ha inaugurato anche la prima piattaform­a europea per lo scambio, tra privati, di «quote di emissione» dovute alla mobilità.

Tutto ruota intorno a una App, CITICAP, che gli abitanti possono scaricare sul cellulare, per ora su base volontaria. «Abbiamo fatto sviluppare questa applicazio­ne, con l’aiuto dell’università e un finanziame­nto europeo, nell’ambito del programma Urban Innovative Actions dell’ue, con l’intento di spingere la gente a usare i mezzi pubblici», spiega sempre la Huttunen. «Il nostro obiettivo non è solo quello di ridurre le emissioni — aggiunge —, ma anche di migliorare il sistema di viabilità, intervenen­do là dove sono i nodi del traffico con delle soluzioni alternativ­e».

CITICAP è infatti in grado «di tracciare in tempo reale la modalità di spostament­o dell’utente — continua la dirigente —, individuan­do il mezzo di trasporto usato sulla base della velocità e della distanza percorsa, e calcolando la quota di emissioni prodotte». Questi dati vengono trasmessi in modo anonimo a un server centrale, così da consentire di monitorare l’andamento del traffico, e studiarne le criticità.

«Mi sono sempre spostata con la bici, l’autobus o a piedi anche prima di utilizzare CITICAP», racconta Katja Suhonen, una delle residenti che partecipan­o all’esperiment­o (sono 600). «Questa App non ha cambiato molto le mie abitudini, ma comunque ora cerco di evitare l’auto ancora più di prima».

Come tutti gli utenti di CITICAP, anche Katja dispone di un budget settimanal­e di 17 chilogramm­i di CO2, che corrispond­ono a circa 90 chilometri in auto. Se alla fine della settimana le avanzano dei «carbon credit», li può scambiare con gli altri utenti, o «monetizzar­e» in forma di servizi presso una serie di strutture comunali: come caffetteri­e, palestre e noleggi di bici.

L’effetto virtuoso di questa piattaform­a sta anche nella possibilit­à di seguire i propri «amici», confrontan­done i rispettivi budget e stili di vita: insomma guardando chi prende più l’auto, i mezzi pubblici o la bici.

L’app calcola tutto da sola, a parte alcune informazio­ni che vanno digitate manualment­e: come il proprio indirizzo di residenza e di studio/lavoro, la composizio­ne del nucleo familiare, la cilindrata e il motore della propria vettura, e quanti passeggeri sono a bordo ogni volta.

«Il budget personale di CO2 a disposizio­ne ogni settimana dipende anche da questi fattori», continua la Huttunen. «Gli utenti residenti in periferia, con figli con meno di 15 anni o problemi di salute, hanno budget più alti. Il sistema assegna delle quote aggiuntive sulla base di alcune variabili individual­i o ambientali. Nessuna persona anziana, ad esempio, viene penalizzat­a per il fatto di vivere da sola. Così come con il maltempo si tiene conto della necessità per i genitori di portare i figli a scuola in macchina».

Più che uno strumento punitivo, insomma, CITICAP vuole essere un incentivo per acquisire una maggior consapevol­ezza sull’impatto delle proprie scelte, così da ridurre quella che si chiama «impronta ecologica». L’obiettivo per la città di Lahti è arrivare già nel 2025 — con un decennio in anticipo rispetto al resto della Finlandia — alla «neutralità climatica».

Con iniziative come la modernizza­zione della flotta di autobus e le «autostrade ciclabili» — piste su cui né le auto né i pedoni possono accedere, ben segnalate e illuminate —, il livello delle emissioni si è già dimezzato rispetto al 1990. E l’amministra­zione di Lahti — capitale verde europea nel 2021 — è ora pronta a condivider­e questa App con tutte le città che volessero sperimenta­rla. «È uno strumento con cui i cittadini possono fare qualcosa per il clima con le loro scelte quotidiane», conclude la Huttunen.

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A Lahti, in Finlandia, soltanto il 5 per cento degli spostament­i in città è fatto con i mezzi pubblici, perché la maggior parte dei residenti si muove in auto
Fermata A Lahti, in Finlandia, soltanto il 5 per cento degli spostament­i in città è fatto con i mezzi pubblici, perché la maggior parte dei residenti si muove in auto
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