Lazio, il sogno continua Contro il Bologna bastano 20’ perfetti
Gol di Luis Alberto e Correa, biancocelesti in testa
Federica Brignone sul podio del superg di La Thuile: con il 2° posto è sempre più prima in Coppa
Un pezzo di campionato si ferma, le polemiche infuriano, e in mezzo a tutta questa baraonda veleggia la Lazio quasi fosse un mondo a parte, una realtà che viaggia in una dimensione propria. Un’isola davvero singolare, fuori da questo tempo difficile, fatta di gioia e di calcio a momenti bellissimo, di tifosi che riempiono lo stadio e di sogni in via di realizzazione. Adesso la squadra di Inzaghi è riuscita a scalare anche l’ultimo gradino e si è presa il primo posto, arrampicandosi là dove non arrivava dal 14 maggio del 2000 quando l’allenatore di oggi giocava centravanti, a Perugia pioveva sulla Juve e Cragnotti festeggiava lo scudetto con Eriksson, Mancini, Mihajlovic e tutti i suoi campioni. In seguito era capitato che i romani si trovassero ancora al comando, mai però nel girone di ritorno e con il traguardo così vicino.
Certo stavolta la Lazio è aiutata dal fatto che la Juve abbia giocato una partita in meno, ma questo primato se lo è costruito con il gioco. Anche contro il Bologna la squadra di Inzaghi ha mostrato mezz’ora di calcio spettacolare: veloce, aggressivo, tecnico, arricchito dai tocchi deliziosi di Luis Alberto, dalle accelerazioni di Correa e Lazzari, dall’altruismo di Immobile, dalla completezza di Milinkovicsavic, dall’onnipresenza di Leiva. Una bellezza assoluta, non a caso nei primi 21’ ha costruito 5 occasioni pulite, sfruttandone 2: al 18’ con Luis Alberto (tiro dal limite e immediata smorfia di dolore per un risentimento all’inguine); al 21’ con Correa (tiro deviato in rete da Danilo).
Mihajlovic, al quale la curva della Lazio ha tributato un’ovazione, ha visto il suo Bologna a un passo dal tracollo, quindi lo ha risvegliato. Allora la partita si è riequilibrata, anzi nella ripresa gli emiliani hanno preso il sopravvento e costruito di più, tanto che Strakosha è stato tra i migliori. In verità i rossoblù hanno anche segnato 2 gol e l’arbitro li ha pure convalidati, salvo tornare sulle sue decisioni
Osannato Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna ed ex bandiera della Lazio, festeggiato prima della partita dell’olimpico dai tifosi biancocelesti (Ansa)
Una sequenza mozzafiato. La Suter fissa l’asticella, la Ortlieb la alza (1’11’’72), la Brignone la sfiora: 1’11’’73. «Avrei potuto vincere: quel centesimo brucia». È la visione assolutistica di Fede: per lei conta solo il primo posto. Però dovrebbe calcolare che è salita a 1378 punti, con la Shiffrin (tuttora senza data di rientro) a 1225 e con la Vlhova, ieri quarta, che perde terreno e si riposiziona a quota 1189. Traduzione: la Coppa assoluta è più vicina. E proprio la Vlhova lo fa capire: non ha digerito la cancellazione, causa scarsa di fronte alla Var: Denswil ha toccato di braccio in modo involontario spedendo la palla in porta (7’) e Tomiyasu ha segnato dopo un colpo di testa di Palacio in fuorigioco (22’). Né è servito a Sinisa cambiare modulo nel finale passando al 3-4-1-2.
Il salto di qualità più importante la Lazio lo ha compiuto riuscendo a fare a meno di giocatori ritenuti insostituibili: Acerbi, Lulic. Perciò il risentimento di Luis Alberto
Serie A 26ª giornata
neve, delle gare di Ofterschwang, a lei favorevoli. Il suo clan farà una protesta, reclamando che si trovi una nuova sede: ma a parte i tempi stretti, con il coronavirus di mezzo chi mai se la sente di organizzare? Intanto Petra punzecchia: «È favorita Federica». E la Brignone la zittisce: «Ma che cosa dice? Ha tanti slalom per fare punti».
La gente di La Thuile, la «sua» gente visto che Federica abita nella vicina La Salle, non guarda però a queste cose. Saluta pure il quinto posto di Marta Bassino e il settimo di
Elena Curtoni e fa festa grande alla beniamina. La Brignone ammette che non è stato facile correre in casa: «Mi tremavano le gambe. Ho faticato a dormire, che liberazione tagliare il traguardo». Dovrà stringere i denti: stamane c’è da vincere la «coppetta» della combinata, evitando di farsi fregare dalla Holdener. «Attaccherò subito per fare la differenza». Va bene, Federica. Ma sii anche un po’ ragioniera.