La Slovacchia sceglie Matovic, il populista «anti corrotti»
L’ondata di indignazione seguita all’uccisione del reporter anti corruzione Ján Kuciak aveva portato un anno fa la liberale filo europea Suzana Caputova alla presidenza della Slovacchia e ora ha spinto un populista conservatore, Igor Matovic, in pole position per diventarne il premier. Ad aggiudicarsi, con il 25% dei consensi, le elezioni parlamentari di questo Paese dell’asse di Visegrád è stato il suo movimento, Olano, che si definisce «anti corruzione» e fino a poco tempo fa stava nel gruppo degli euroscettici di destra al Parlamento Ue. Il suo timoniere, ex magnate di media locali, ora ha due strade per riuscire a formare la maggioranza: cercare di ricompattare la frammentata galassia liberale e populista, o imbarcare anche l’ultradestra xenofoba del neonazista Martin Kotleba, il cui Sns, forte del suo 8%, passa da 10 a 17 seggi. L’unica via esclusa finora da Matovic è quella del «governo di riconciliazione» con i grandi sconfitti, i socialdemocratici dello
Igor Matovic, 46 anni, leader del movimento anti corruzione «Gente comune e personalità indipendenti» (Olano)
Smer, fermi al 18,3% dei voti e 38 seggi. «Non trattiamo con la mafia» ha risposto Matovic al premier uscente, Peter Pellegrini. Resta fuori dall’emiciclo Slovacchia Progressista, il partito di Caputova: la formazione si è presentata con Spolu senza raggiungere lo sbarramento del 7% chiesto alle coalizioni. Non c’è schizofrenia tra i due risultati, ossia tra il voto dell’anno scorso e questo, considera Arpád Soltész, direttore del Centro di giornalismo investigativo di Ján Kuciak e autore del bestseller «Il était une fois dans l’est», diventato un film record di incassi in queste settimane in Slovacchia: un thriller politico che finisce con l’uccisione di un giornalista. «Caputova è diventata presidente malgrado fosse liberale, ha vinto la sua persona non la sua agenda. In realtà, è Smer che aveva perso. Come ora. Non c’è nessuna ondata anti corruzione in Slovacchia, è solo uno slogan, c’è una campagna d’odio, la gente non vuole giustizia ma vendetta. Matovic è un sintomo più debole della stessa malattia di Kotleba. Il suo governo significherà la via polacca per la Slovacchia».