I rimproveri di mamma al tennista Tsitsipas Il numero 6 al mondo battuto in sala stampa
Lui: «Viaggio coi miei, è dura». E lei reagisce
Immagina di essere l’astro emerso del tennis, fresco maestro alle Atp Finals di Londra e n. 6 della classifica mondiale. Sei giovane (21 anni), ricco (oltre 10 milioni di dollari guadagnati in carriera in soli premi), social (più di un milione di follower sulle tre principali piattaforme, poi c’è un canale Youtube con 171 mila iscritti), un dio greco naturalmente destinato a raccogliere l’eredità di Federer, Nadal e Djokovic. Stai rispondendo ai giornalisti al torneo di Dubai quando, in conferenza stampa, plana a sorpresa tua madre, l’ex tennista sovietica Julia Salnikova sposata con il coach greco Apostolos Tsitsipas, tuo padre. E comincia — lei! — a farti domande.
L’ultima puntata della soap opera Casa Tsitsipas, protagonista
Ex Urss
Julia Salnikova, 55 anni, ex tennista dell’unione Sovietica: è la madre del campione greco Stefanos Tsitsipas Stefanos e l’ennesima famiglia di genitori invadenti, avrebbe fatto la fortuna di Freud. Scordiamoci Mike Agassi, il padre padrone che costringeva Andre bambino a sfidare la macchina spara-palle, ribattezzata «il dragone». E anche i genitori violenti, quelli che i tornei erano costretti a bandire dagli spalti per abusi verbali e intemperanze (Lucic, Tomic, Dokic, Pierce), non abitano più qui.
Julia Salnikova si fa largo con un bel sorriso per riconquistare il terreno perduto. «Sono allenato da mio padre, da sempre viaggio assieme alla mia famiglia, parliamo di tennis tutto il giorno — aveva detto il giorno prima Tsitsipas a Dubai —. Da un lato li amo: sono mio papà e mia mamma. Dall’altro averli intorno tutto il tempo, a volte, mi pesa: ho come la sensazione che siano troppo coinvolti nella mia vita, dentro e fuori dal campo. Non è facile trovare un equilibrio». Sacrosanta (e sana) riflessione. Ma a quel punto la signora Tsitsipas ritiene opportuno riprendere, pubblicamente, il controllo di una situazione che — forse — teme possa sfuggirle di mano. «Seguo le tue conferenze stampa da un po’ — dice tra le risatine dei presenti a Stefanos, che più la scenetta va avanti più pare imbarazzato
In campo
Il tennista greco Stefanos Tsitsipas, 21 anni, sesto nel ranking Atp
—. Hai presente quanti tennisti di alto livello sono allenati dai genitori?». «Tra top-5 e vincitori di Slam non me ne vengono in mente molti» replica Stefanos. «Beh tu sarai il primo, allora» chiosa lei che a Brisbane, all’inizio della stagione, ritenne di dover scendere dagli spalti per sgridare (anche lì pubblicamente, in pieno match) il figlio che in un impeto d’ira aveva spaccato la racchetta ferendo papà Apostolos.
Se tutte le famiglie felici si somigliano, insomma, la Tsitsipas family è infelice a modo suo. In spogliatoio girano leggende sulla stravaganza di Julia, celebre per certe uscite inopportune anche con gli estranei, spesso infastidita per un nonnulla, sempre sincera ai confini con un’impulsiva inopportunità, nata a Mosca da un ex calciatore medaglia d’oro ai Giochi olimpici 1956, laureata in giornalismo, passata a giocare a tennis per la Grecia dopo il matrimonio con Apostolos, capace di battere un’altra celebre mamma del circuito, Irina Zvereva madre di quel Sasha Zverev numero 7 del ranking, nella finale del torneo di Atene 1994.
Ma questa è un’altra storia. E sono altri parenti serpenti.