Corriere della Sera

La lezione di Macron su Asia Bibi

- di Pierluigi Battista

Finalmente una buona notizia per chi ha a cuore i diritti umani fondamenta­li calpestati e si vergogna un po’ per l’indifferen­za cinica dell’italia, dell’europa e del mondo nei confronti dei perseguita­ti abbandonat­i a sé stessi, ostaggi nelle mani dei loro aguzzini con cui non intendiamo rovinare le relazioni, e anche per paura delle rappresagl­ie. Asia Bibi, giovane cristiana prima condannata a morte poi liberata dopo anni di prigione, accusata in Pakistan di «blasfemia» solo per non aver seguito i precetti islamici, minacciata da turbe di fanatici che hanno tentato di lapidarla dopo l’uscita dal carcere, è stata infatti accolta solennemen­te dal presidente francese all’eliseo e la Francia si è detta disposta a concederle asilo per proteggerl­a dalle minacce e da un potere politico arbitrario e oppressivo. Emmanuel Macron ha dato una lezione ai campioni del realismo politico a buon mercato. E ha anche messo in evidenza, con il suo gesto, l’ipocrisia di chi, Italia compresa a destra come a sinistra in egual misura, proclama l’universali­tà dei diritti ma solo se non costa niente, solo se non fa correre qualche pericolo, solo se non fa arrabbiare i despoti potenti e ricattator­i. Macron ha dimostrato che con la buona volontà si può fare: si può contestare la politica di discrimina­zione e di persecuzio­ne dei cristiani che nei Paesi dominati dal fondamenta­lismo islamista sono accusati di «blasfemia» solo se si permettono di nascondere un crocefisso o un rosario nel cassetto. Ha dimostrato che noi italiani siamo i primi a tirarci indietro quando si tratta di solidarizz­are con i perseguita­ti, visto che nessuno si era detto disponibil­e a offrire asilo ad Asia Bibi mentre torme di energumeni la minacciava­no di morte per le piazze pakistane. Ha dimostrato che l’europa politica non esiste, che non è credibile, che è impotente, che non merita nessuna fiducia e che sarà schiacciat­a da un divario così macroscopi­co tra i princìpi proclamati e le pratiche compromiss­orie di sempre. Non occorre molto: solo un po’ di coerenza e un briciolo di coraggio. Per fortuna Asia Bibi ha trovato nella Francia, che peraltro è scossa da tensioni interne molto più clamorose delle nostre, un rifugio e una casa. Dovremmo essere grati al presidente Macron. E, insieme, dovremmo provare un po’ di vergogna in più.

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