Quattromila firme contro il trasloco del museo Marino Marini
Il museo Marino Marini di Pistoia da ieri ha virtualmente cessato di esistere. Da ieri ha chiuso al pubblico in attesa che le opere del grande scultore, incisore e pittore pistoiese (1901-1980), siano trasferite a Firenze in un altro museo intitolato all’artista in piazza San Pancrazio. Ieri a Pistoia c’è stata una manifestazione e il comitato «Nessuno tocchi Marino» (guidato da Marco Leporatti) ha raccolto 4 mila firme online contro la chiusura. Per il 7 marzo è stata annunciata una manifestazione, «Mano a mano», per bloccare il trasferimento. La decisione di chiudere il museo, che si trova nel palazzo del Tau, un edificio medievale di proprietà del Comune, è stata giustificata dalla fondazione Marino Marini presieduta dal nipote dell’artista, con l’impossibilità di gestire due musei a distanza di pochi chilometri. La chiusura ha provocato molte proteste e il parere negativo della sovrintendenza anche per un vincolo pertinenziale che lega Marino Marini al palazzo del Tau. Il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, ha ricordato che la moglie di Marini si era battuta per la conservazione in loco della ricca collezione . Anche il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, è contrario a ogni ipotesi di chiusura paragonando il trasferimento «a una barbarie come i furti d’arte perpetrati dai nazisti». La stessa Regione Toscana si è detta contraria alla chiusura e al trasferimento a Firenze.