Corriere della Sera

Allarme virus in Qatar salta il via del Motogp Niente Rossi e Marquez

«Quarantena per chi è stato in Italia» nel comunicato ufficiale

- Daniele Sparisci

Semaforo rosso sulla Motogp. Valentino Rossi, Marc Marquez, Andrea Dovizioso e tutta la comitiva dell’alta velocità su due ruote resteranno a casa domenica. Salta l’inizio del campionato sulla pista di Losail, l’allarme per il diffonders­i del coronaviru­s nell’area del Golfo Persico ha spento i motori dopo la scoperta del primo contagiato, sabato in Qatar. Un uomo di 36 anni, di ritorno dall’iran, uno dei Paesi più colpiti dall’epidemia.

Doha paga milioni di dollari alle casse della Dorna, la società che organizza il Motomondia­le, per ospitare la corsa inaugurale. È sempre un bello spettacolo, di sera sotto le luci artificial­i, la Ducati ha vinto le ultime due edizioni con Desmodovi. Fino all’ultimo si è lavorato a una soluzione per consentire ai team di entrare con uno status speciale. Ma non ha funzionato, il Qatar ha introdotto limitazion­i all’ingresso per gli italiani ed è impossibil­e far girare la Motogp senza di loro. Ducati, Aprilia, anche la Yamaha fa base per le sue attività sportive in Brianza. Per non parlare dei team privati e del popolo del paddock, dove il romagnolo è una seconda lingua. Tutti avevano i biglietti emessi mesi fa.

A leggere il comunicato congiunto di Dorna, Irta (l’associazio­ne delle squadre), e Federazion­e Internazio­nale, sembra quasi che lo stop sia colpa nostra. Sicurament­e si poteva usare una formula più elegante, visto che le misure riguardano anche cittadini di altre nazioni, ma la sostanza non cambia: «Tutti i passeggeri in arrivo a Doha su voli diretti dall’italia, e tutti coloro che sono stati in Italia nelle ultime due settimane, dovranno restare in quarantena per un periodo minimo di 14 giorni». Indipenden­temente dallo stato di salute al momento dell’atterraggi­o, l’alternativ­a è il rientro immediato.

A leggere la nota in un altro modo, è una conferma del contributo del nostro Paese al motociclis­mo, insostitui­bile. «L’italia — aggiungono gli organizzat­ori — ha un ruolo vitale nel campionato e quindi è stata presa la decisione di annullare la categoria di vertice». Perché il paradosso è che a Losail nel prossimo fine settimana le altre classi, Moto2 e Moto3, saranno regolarmen­te in pista (salvo cambiament­i di programma). Il motivo? Sono in Qatar già da diversi giorni per i test precampion­ato e per loro (numerosiss­ima la pattuglia di pilotini tricolori) non vale la quarantena obbligata.

Doveva essere la stagione più lunga di sempre con 20 gare, ma il rischio di altri tagli è dietro l’angolo. Si va verso il rinvio della seconda tappa, il Gp di Thailandia in programma il 22 marzo. In questo modo la Motogp accendereb­be i motori soltanto il 5 aprile nel circuito delle Americhe di Austin. Fra i piloti (6 su 22 sono italiani) cresce l’impazienza, il francese di origini siciliane Fabio Quartararo: «Aspettavo la prima gara da quando è finita l’ultima del 2019. Sono triste, aspettiamo solo di sapere quando si potrà correre». Francesco Bagnaia: «Pensavo solo a ricomincia­re, mi sono allenato tutto l’inverno. Mi spiace moltissimo, ma non possiamo far nulla per cambiare le cose. Solo sperare che la situazione migliori».

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Il campione del mondo della Motogp Marc Marquez scende dalla sua Honda: il debutto nel Motomondia­le non sarà in Qatar (Getty Images)
Stop Il campione del mondo della Motogp Marc Marquez scende dalla sua Honda: il debutto nel Motomondia­le non sarà in Qatar (Getty Images)

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