Il ritorno di Kalinic, doppietta e assist Il Cagliari affonda nella contestazione
Successo importante dei giallorossi, i sardi costretti ad andare sotto la curva a fine partita
Il Cagliari aveva vinto l’ultima volta in campionato il 2 dicembre 2019 (4-3 alla Sampdoria). Kalinic non segnava un gol dal 16 gennaio 2019 (Atletico Madrid-girona 3-3 di Coppa del Re). Ci voleva un miracolo e l’ha fatto il centravanti della Roma: doppietta e assist per il gol di Kluivert. Tre punti fondamentali per provare a inseguire l’atalanta al quarto posto, anche se i bergamaschi sono arrivati a 70 gol in campionato.
È finita 4-3 per la Roma e a tratti è sembrata una partita celebrativa, dove si pensa solo ad attaccare. Il Cagliari è andato in vantaggio con un meraviglioso gol di Joao Pedro, ma meno di un minuto dopo si è fatto raggiungere perché Luca Pellegrini, ex andato in tilt per la voglia di strafare, ha inventato un assist al contrario, nella sua area, risvegliando l’istinto di Kalinic per il gol che gli mancava da 14 mesi. Il croato si è ripetuto nel finale di primo tempo, su sontuoso assist di Mkhitaryan, e ha lanciato Kluivert da solo verso il 3-1 al 18’ della ripresa.
Sembrava finita, ma, come ha detto Fonseca nel dopo-gara, «è sempre un errore dare le cose per scontate». Evidenti gli errori dei difensori centrali — Smalling ha sbagliato la prima partita da quando è alla Roma — ma l’allenatore ha distribuito le colpe anche all’egoismo (nel mirino Cengiz Under) di chi sul 3-1 ha pensato più alla giocata individuale che alla squadra.
Di sicuro ha sbagliato ancora di più il Cagliari, che è arrivato alla settima sconfitta nelle ultime dieci partite di campionato. Maran dovrebbe arrivare a fine stagione, ma la situazione è al limite. Al 90’, i giocatori si sono dovuti sottoporre alla gogna della contestazione sotto la curva, mandando in onda uno spettacolo proibito che speravamo di non vedere più.
Con la solita franchezza, Nainggolan ha spiegato: «Questo è un tasto difficile. Mi era successo anche a Roma.
Fa parte del calcio, che a volte è bello per tutti, squadra e tifosi, e a volte è brutto per tutti». Il Ninja non si è tirato indietro nemmeno quando gli è stato chiesto un parere sulla Roma che cambierà proprietà: «Sono stato benissimo, ma a ogni campionato si cambiavano troppi giocatori ed eravamo sempre all’anno zero».
Costruire è proprio quello che i tifosi giallorossi chiederanno a Dan Friedkin, che partirà però dalle macerie (anche nei conti) che troverà a Trigoria.
Digiuno Il croato non segnava da 14 mesi, l’ultima vittoria dei rossoblù risale al 2 dicembre