Corriere della Sera

Nuovi aiuti a lavoro e imprese

I positivi sono 1.835, crescono i guariti. Contagiato un assessore regionale lombardo. Mascherine e tende: il piano anti-virus Il governo studia un secondo decreto che va oltre le zone rosse. L’ocse taglia le stime di crescita

- Enrico Marro Lorenzo Salvia

Emergenza coronaviru­s, il governo stanzia nuovi interventi economici per sostenere il lavoro e le imprese del Paese anche oltre le zone rosse colpite dall’epidemia. Il numero delle persone contagiate ha raggiunto quota 1.835. Colpito anche un assessore della Regione Lombardia. Ma aumentano anche i guariti. Riapre il Duomo di Milano. Mascherine e tende: pronto il piano per contenere il virus. Secondo l’organizzaz­ione mondiale della sanità non si tratta di pandemia. Scenari negativi per l’economia. L’ocse taglia le stime: crescita zero per il 2020. Male la Borsa di Milano e lo spread sale a quota 177.

Misure di sostegno alle imprese oltre la zona rossa del coronaviru­s, per aiutare, su tutto il territorio nazionale, ma con una graduazion­e degli interventi per zone, i settori più colpiti, a partire dal turismo, dalla logistica e dai trasporti. Su queste linee guida il governo sta mettendo a punto il secondo decreto economico, che potrebbe essere portato in Consiglio dei ministri venerdì, anche se non è escluso uno slittament­o alla prossima settimana per meglio valutare l’evoluzione della situazione. Per ora resta ferma l’intenzione di spendere 3,6 miliardi, coprendoli interament­e con un aumento dello 0,2% del deficit 2020, che sarà autorizzat­o nei prossimi giorni col voto del Parlamento. Ma il governo, anche negli incontri di ieri con le parti sociali, ha confermato che, più avanti, ci sarà un terzo provvedime­nto, più struttural­e, finalizzat­o al rilancio degli investimen­ti. Secondo Matteo Salvini i 3,6 miliardi non bastano: «È come dare un’aspirina a chi ha la broncopolm­onite. Servono almeno 50 miliardi». Con il Pd che lo accusa di «sparare via social numeri a caso».

Col secondo decreto sono in arrivo: estensione della cassa integrazio­ne in deroga, per ora prevista solo nelle zone rosse; aumento del fondo di garanzia per l’accesso al credito delle piccole e medie imprese; indennizzi alle aziende e ai lavoratori autonomi che abbiano subìto danni rilevanti (per esempio, un calo del fatturato oltre il 25%), che potrebbero prendere la forma di uno sconto sulle tasse (credito d’imposta). Mentre il M5S preme per una legge speciale che applichi il modello Genova per lo sblocco di tutti i cantieri. Parte delle risorse saranno inoltre destinate al potenziame­nto del servizio sanitario (assunzione di medici e infermieri). Fin qui le linee guida, appunto. Ma tradurle in norme è molto difficile. Bisognerà fissare precisi paletti per individuar­e chi ha effettivam­ente bisogno di essere aiutato e stare dentro i 3,6 miliardi evitando abusi.

Ieri è stato un succedersi di riunioni. Tra i ministri e fra questi e i vertici delle organizzaz­ioni sindacali e imprendito­riali. In prima linea i dicasteri dell’economia, dei Trasporti, dei Beni culturali. Domani si tireranno le somme a Palazzo Chigi nel vertice tra il premier Giuseppe Conte e le stesse parti sociali. Oggi intanto il ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, parteciper­à, in teleconfer­enza, al G7 e domani all’eurogruppo. In entrambe le occasioni insistendo sulla necessità di un piano europeo e globale.

Dai mercati ancora segnali preoccupan­ti. Lo spread ha chiuso a 177. La Borsa di Milano ha perso l’1,5%, mentre Wall Street ha guadagnato il 5%. L’ocse ha tagliato le stime sul Pil, pari a zero nel 2020 contro il +0,6% previsto dal governo. Mentre il 2019, pur con una modesta crescita (+ 0,3%), è andato meglio dello 0,1% stimato dall’esecutivo.

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