«La cosa più importante? Riportare la fiducia»
«ACrema, distretto che produce il 65% del make-up europeo, siamo tutti al lavoro, ma essendo fabbriche a maggioranza femminile, molte mamme, con le scuole chiuse, hanno il problema dei figli a casa», sostiene Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia e fondatore di Ancorotti Cosmetics, 100 milioni di fatturato e il 65% dei dipendenti donne. Ma «la criticità maggiore è la paura, amplificata dai social media. Lunedì i miei collaboratori erano nel panico, chiedevano di chiudere l’azienda. Alcuni dipendenti non vengono a lavorare. I clienti non vengono negli stabilimenti e non vogliono nemmeno che andiamo noi da loro: ora lavoriamo in teleconferenza con la Francia, con l’america. È stato rinviato il Cosmoprof, la maggior fiera del settore, in programma a metà marzo a Bologna». Ecco perché Ancorotti dice che il Covid-19 «alla fine ci costerà caro». Ma «gli imprenditori sono pronti a rimboccarsi le maniche, resisteremo a oltranza». Chiede, però, «subito una campagna nazionale per rilanciare il Made in Italy, per dire che le merci prodotte in Italia non trasmettono il virus. Per l’industria cosmetica, che esporta il 42% di oltre 11 miliardi di fatturato e ha circa 3 miliardi di saldo attivo, è cruciale. La salute viene prima di tutto, ma bisogna fare chiarezza sui pericoli reali. Ecco, soprattutto abbiamo bisogno di serenità e fiducia, che valgono più dei 3,6 miliardi di misure promessi dal governo».
Idl sostegno
Per l’immediato servirebbe la cassa integrazione per l’intero settore del turismo