«Per superare la crisi serve la cassa integrazione»
«Siamo disperati, abbiamo trasformato tutta l’italia in una zona rossa». Si disdicono camere negli alberghi di Roma come a Taormina, ma sopratutto nelle regioni focolaio del virus Covid-19, Lombardia e Veneto, dove gli alberghi o sono vuoti o hanno solo il 10% delle camere occupate, «è la più grave crisi del turismo italiano». Marco Michielli ha un albergo 4 stelle a Bibione, «sono stagionale, ma la preoccupazione c’è, perché dopo la Pasqua ormai persa, rischiamo di giocarci anche tutta l’estate, e non ce lo possiamo permettere». Lui è anche presidente di Confturismo Veneto e parla di «situazione tragica» per il suo settore e la sua regione: «Le agenzie di viaggio internazionali stanno spostando flussi di turisti lontano dall’italia, in Turchia ad esempio: ecco che succede quando diffondi il panico, più della metà del turismo in Veneto è straniero, 9 miliardi del Pil veneto arrivano dal turismo». Non soffrono solo Venezia, deserta da giorni, e le altre città, ma anche le località di montagna: «Le agenzie straniere riproteggono i turisti delle montagne venete in Alto Adige: lì non c’è alcuna ordinanza di chiusura». Secondo Michielli «la comunicazione del governo non ha dato messaggi rassicuranti, anzi», perciò ora chiede, oltre a «misure per l’immediato, come la cassintegrazione per tutto il settore», anche «una massiccia campagna promozionale: dobbiamo ripartire e togliere il prima possibile lo stato di emergenza».
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Campagna nazionale
Per ripartire serve subito una campagna nazionale per rilanciare i prodotti del Made in Italy