Assessore positivo al coronavirus In Regione negativi gli altri tamponi
Mattinzoli rassicura: «Ho la febbre alta, ma sto bene» Controlli a tutti i colleghi, le riunioni si fanno a distanza Fontana: «La mia collaboratrice presto sarà dimessa»
La vicenda
● Tutta la giunta lombarda si è così sottoposta al test, prima di riunirsi con la mascherina per varare lo stanziamento di 50 milioni per gli ospedali e per l’assunzione di infermieri
La notizia arriva in mattinata, mentre il cielo di Milano rovescia da ore una di quelle piogge fredde e copiose che minano l’umore: un assessore regionale della Lombardia è positivo al coronavirus. È Alessandro Mattinzoli, responsabile dello Sviluppo economico (in quota Forza Italia), ex sindaco di Sirmione. È in ospedale a Brescia, ha la febbre piuttosto alta ma fa sapere di non sentirsi male. Per Palazzo Lombardia è come una frustata, uno sgambetto a chi procede già in mezzo a mille ostacoli.
La seconda settimana di sospensione della vita della metropoli inizia con un grigio lunedì di umana preoccupazione. Dopo la collaboratrice del presidente Attilio Fontana la giunta lombarda è colpita di nuovo. Tutti gli assessori e lo staff di Mattinzoli vengono radunati al tredicesimo piano e sottoposti a un tampone, che in serata — dopo ore di malcelata e comprensibile ansia — risulterà negativo per tutti. Da ieri, però, non è più soltanto Fontana a rimanere isolato: meglio che tutti riducano i contatti anche tra loro. La rituale conferenza stampa del pomeriggio offre un quadro plastico della situazione ulteriorsiamo mente mutata: il presidente saluta dal suo ufficio, il vicepresidente Fabrizio Sala e gli assessori Giulio Gallera e Davide Caparini intervengono da quattro punti diversi del grande palazzo. Ma «rassicurare» è la parola d’ordine non dichiarata. «Non siamo preoccupati, stiamo tutti bene e concentrati sul nostro lavoro — dice l’assessore al Welfare Gallera — e dalle nostre facce si vede che è molto intenso, la luce del sole la vediamo poco». Lo stesso Mattinzoli, attraverso un audio, rassicura: «A parte la febbre sempre piuttosto alta, sto bene. Sono dispiaciuto per la mia famiglia e per la Regione, perché questa situazione crea ulteriore disagio. L’intenzione di prenderla non ce l’avevo proprio…».
Il governatore Fontana annuncia che la collaboratrice che ha causato il suo autoisolamento «sta per essere dimessa e tornerà a casa». Lasciano
l’ospedale anche due pazienti della zona rossa ricoverati al Sacco, ma intanto il bollettino quotidiano parla di 1.254 contagiati, 478 persone ricoverate e 127 in terapia intensiva, 139 pazienti dimessi e 472 positivi asintomatici in isolamento domiciliare. Ma ieri sono stati registrati altri sette decessi che portano il conteggio totale a 38. «Tutti anziani e con quadri clinici già complicati», ricorda per l’ennesima volta Gallera, che esorta i lombardi della terza età a una «socialità rarefatta» e annuncia un incontro con i sindaci per creare una rete di assistenza sul territorio.
E le istituzioni sono impegnate
Gli interventi Annunciato un incontro con i sindaci per creare una rete di assistenza soprattutto agli anziani
anche a tenere alto il morale: «Bisogna fare il possibile perché gli animi e le volontà dei milanesi non si lascino prendere da uno sconforto e da un timore che blocchino oltre il dovuto l’energia della nostra città», è l’appello del sindaco Giuseppe Sala. «Ritorneremo a essere efficienti, belli e capaci come lo siamo stati fino a una settimana fa», la certezza del presidente Fontana.