Salgono a 149 i guariti, 52 le vittime
A Roma richiamate 98 persone presenti al Pronto soccorso dove si era recato il poliziotto con la polmonite In Francia i casi arrivano a 191, il Louvre resta chiuso
ROMA Altri 66 pazienti guariti dal coronavirus. Fra loro l’assistente del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Il totale di coloro che si sono lasciati alle spalle l’epidemia è salito a 149. Un dato che fa ben sperare, anche perché nell’elenco ci sono due residenti di Codogno, in piena zona rossa.
Una buona notizia in un panorama preoccupante, nel quale da domenica ci sono 258 nuovi casi, con 11 morti (il dato ufficiale di 18 è frutto di un errore di comunicazione corretto ieri dall’assessore alla Sanità lombarda Giulio Gallera). Il totale delle vittime è ora di 52, con il primo decesso nelle Marche. I casi sono 2.036 con 23.345 tamponi effettuati: esclusi guariti e decessi, i malati sono 1.835; 927 sono in isolamento domiciliare, 742 sono ricoverati in ospedale e per altri 166 è stato necessario ricorrere alla rianimazione. La Lombardia guida la classifica con 1.254 casi di coronavirus, seguita da Emilia Romana (355), Veneto (273) e Piemonte (51).
A Roma, dove secondo i medici non c’è focolaio e dove domani riaprirà la chiesa di San Luigi dei Francesi, ma è stata rinviata la mostra di Raffaello alle Scuderie del Quirinale, i nuovi positivi sono 7. Sono state richiamate 98 persone — 15 con sintomi — che nella giornata del 26 febbraio scorso si trovavano nel Pronto soccorso del Policlinico di Tor Vergata dove si è recato il poliziotto di 52 anni di Torvaianica, in servizio a Spinaceto, ora ricoverato con la polmonite.
L’agente era stato dimesso. In isolamento cinque colleghi, come 152 allievi pompieri delle Scuole centrali di Capannelle: un collega di Piacenza è positivo in ospedale. In sorveglianza domiciliare 500 aspiranti vigili del fuoco rimandati a casa venerdì scorso. Quello di Piacenza è il secondo allievo positivo a Capannelle dopo il collega di Narni, isolato a casa dal 28.
Preghiere
A Rangoon, un monaco birmano prega alla pagoda Schwedagon, nella capitale. Nel Paese, dove pure le autorità non hanno riportato nessun caso (e i 45 casi sospetti controllati sono risultati negativi), la chiesa cattolica ha deciso di annullare le tradizionali celebrazioni mariane, che dovevano dapprima svolgersi dal 7 al 16 febbraio e poi erano state posticipate a questi giorni
Secondo il direttore delle Malattie infettive dell’istituto superiore di sanità Giovanni Rezza, «le misure draconiane prese finora andranno estese». La situazione è d’altra parte in evoluzione in tutto il mondo. Con il primo caso di ritorno in Cina, una donna rientrata dall’italia, come il giovane trovato positivo a Mosca. Il primo nella capitale russa. Casi anche a New York e Berlino. E in Senegal. In Francia il coronavirus ha avuto un’impennata: 191 contagi, con 4 morti. Il Louvre resta chiuso fino a nuovo ordine. sì» conferma il sindaco di Codogno, Francesco Passerini. «Alcuni dei miei cittadini non hanno ricevuto in tempo l’autorizzazione per uscire dall’area rossa e quindi non hanno potuto salutare un’ultima volta un familiare morente al di fuori dell’area. E magari quel familiare è morto completamente solo... Anche questo è un danno da coronavirus».
Dalla prefettura di Lodi — dove ogni giorno valutano un migliaio di richieste per uscire dai dieci Comuni isolati — confermano che i permessi sono dati con il contagocce. Lo stesso prefetto Marcello Cardona dice che «il sì è accordato soltanto in casi davvero eccezionali o di pubblica utilità». Domanda: andare da un parente che sta morendo è un caso eccezionale? «Certo che lo è», risponde. «Ma noi siamo tenuti alle dovute verifiche anche davanti a richieste come queste».
Verifiche è la parola giusta anche per atti di vandalismo a Castiglione D’adda (comune in zona rossa): tre muri imbrattati con vernice nera (due negozi e un’abitazione) che hanno fatto pensare alla segnalazione di case di persone infette (ma non lo sono). «Un gesto idiota, non un’azione contro cittadini contagiati» chiarisce il sindaco Costantino Pesatori. «Ma abbiamo le telecamere, li prenderemo».
Nell’area del contagio i funerali sono vietati nella forma classica ma niente impedisce che una platea allargata di persone possa seguirli in streaming, servizio anti-virus, chiamiamolo così, offerto in questi giorni da alcune agenzie come unica soluzione possibile per partecipare in tanti. A distanza si può farlo, certo, ma diventa tutto impersonale, freddo. Un muro più alto di quello invisibile della zona rossa.
Funerali in streaming Alcune imprese funebri offrono dirette video per i funerali vietati nella forma classica