Primo giorno di lavoro per Donata Cobianchi, che si è offerta di far ripartire l’ufficio di Codogno «Volevo aiutare gli anziani per la pensione»
Chi erano i clienti?
«Perlopiù anziani che dovevano ritirare la pensione. Ma anche persone più giovani per il reddito di cittadinanza o quelli che dovevano pagare l’affitto. Abbiamo ricaricato diverse Postepay. Niente raccomandate o pacchi: ancora non si può».
C’era assembramento?
«No, siamo stati assistiti tutto il tempo dalla Protezione civile che faceva entrare tre utenti alla volta: mentre noi li
Al lavoro Donata Cobianchi, 58 anni, responsabile delle Poste di Casalpusterlengo, al lavoro nella filiale di Codogno, dove da ieri è direttrice reggente servivamo, altri tre aspettavano in sala. Tutti dovevano indossare la mascherina, come noi del resto».
Che effetto le faceva?
«Era strano. Io in quella filiale avevo già lavorato cinque anni fa e molte persone le riconoscevo. Vedevo che anche loro mi fissavano intensamente, ma non erano sicuri che fossi io per via della mascherina. Poi quando li salutavo, mi facevano grandi feste».
Per quanto tempo lavorerà a Codogno?
«Non lo so. Di sicuro tutta la settimana, poi spero che da lunedì si ritorni alla normalità».
In questi giorni ha sentito i suoi colleghi?
«Altroché! Anche due-tre volte al giorno. Ecco, una cosa bella l’ha fatta questo coronavirus: ha rafforzato lo spirito di squadra».
Mentre era a casa cosa ha fatto?
«Devo dire la verità?».
Sì.
«Una mia collega aspetta una bambina e le ho fatto all’uncinetto dei bavaglini e una cuffietta. Ce l’avevo in mente già da un po’, ma adesso finalmente ho avuto il tempo».
Riceverà un’indennità per il servizio che sta svolgendo in zona rossa?
«Certo che no! Siamo volontari. Cioè, abbiamo scelto liberamente di lavorare qui. Saremo pagati come gli altri giorni».
@elvira_serra