«Io, volontaria per riaprire le Poste In famiglia ho detto che farlo è giusto»
I servizi
● Ieri nella zona rossa lombarda hanno riaperto gli uffici postali di San Fiorano, Castiglione d’adda, Casalpusterlengo e Codogno
● Oggi riapriranno gli uffici di Maleo e Somaglia. Da domani quello di Cavacurta, nel comune di Castelgerundo, e tutti quelli della provincia di Lodi
Donata Cobianchi ieri mattina è uscita dalla sua casa di Santa Cristina e Bissone, nel Pavese, alle 7. Alle 7.25 si è fermata a un posto di blocco e ha esibito l’autorizzazione firmata dal prefetto di Lodi per entrare a Codogno, dove è stata nominata direttrice reggente dell’ufficio postale, uno dei quattro che hanno appena riaperto in zona rossa. In realtà Donata, 58 anni, è la responsabile della filiale di Casalpusterlengo. Ma non si trovavano volontari per Codogno e così, quando glielo hanno chiesto, si è resa disponibile a spostarsi.
Perché ha detto di sì?
«Perché volevo dare il mio contributo e essere di aiuto agli anziani che devono ritirare la pensione».
Non ha paura di un possibile contagio?
«Beh, io già lavoravo in una zona che poi è diventata rossa. Dopo che ci hanno fatto chiudere l’ufficio a Casalpusterlengo me ne sono rimasta a casa tranquilla. La mia quarantena l’ho già fatta».
In famiglia come hanno preso la sua decisione?
«Mio marito, Rino, ha brontolato un po’. Anche mio figlio Stefano. Mi hanno chiesto chi me lo faceva fare...».
E lei cosa ha risposto?
«Che lo volevo fare e basta perché era giusto così. E che sarei stata attenta».
Come si è protetta?
«L’azienda ci ha messo a disposizione mascherine, gel e soprattutto ha provveduto a sanificare tutto l’ufficio, ha pulito anche i filtri dell’aria. C’era un dispenser di antibatterico a ogni sportello, credo di averlo usato ogni due clienti, perché i guanti noi non li mettiamo: per contare i soldi devi avere il tatto».
Chi c’era con lei?
«Due colleghe della filiale di Lodi, Valeria e Pamela. Abbiamo aperto tre sportelli su cinque, dalle 8.20 alle 13.35. Io da sola ho fatto duecento operazioni. Non sono le mie mansioni abituali...».